venerdì 5 luglio 2013
​«Il governo ha chiesto di aprire un confronto tecnico». Lo ha detto il sottosegretario allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, al termine della riunione con i vertici della società, i rappresentanti delle istituzioni locali e i sindacati.
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"Il governo ha chiesto di aprire un confronto tecnico sul piano industriale che entri nel dettaglio e chiarisca le prospettive della Natuzzi" e per questo ha proposto e ottenuto la sospensione della mobilità per 1.726 dipendenti. Lo ha detto il sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, al termine della riunione con i vertici della società, i rappresentanti delle istituzioni locali e i sindacati che si è tenuto questa mattina al ministero. La trattativa prosegue con un tavolo tecnico convocato per il 15 luglio prossimo."Il governo e le istituzioni stanno cercando di creare un clima costruttivo e di confronto tra l'azienda e i sindacati", ha aggiunto De Vincenti, che ritiene "fondamentale che ci sia una svolta" in questa vertenza "anche rispetto al trascinarsi della crisi dell'azienda che dura da diversi anni". La Natuzzi, ha spiegato, "ha bisogno di prendere una linea di navigazione forte sul piano della competitività e della capacità di stare sui mercati internazionali. Questo è fondamentale per dare un futuro al distretto del mobile imbottito nelle Murge. Alla luce di questa analisi del piano industriale, abbiamo chiesto un periodo di sospensione che l'azienda ha accettato. Una decisione che abbiamo apprezzato molto".In sostanza Natuzzi - azienda pugliese titolare del marchio Divani&Divani e quotata a New York - sospenderà fino a metà ottobre la procedura di mobilità per 1.726 persone, prendendo tempo rispetto alla mobilità "immediata" della quale parla il piano che avrebbe portato al licenziamento degli interessati entro poco più di un mese. I lavoratori in esubero rimarranno invece in cassa integrazione straordinaria fino a quella data, quando comunque scadono i termini per usufruire dell'ammortizzatore sociale, con l'auspicio che si trovi una soluzione per allora.Il piano annunciato da Natuzzi il primo luglio prevede 1.726 esuberi con mobilità immediata di cui 1.580 operai e 146 amministrativi, e la chiusura di due stabilimenti destinati alla produzione di divani: quello di Ginosa (Taranto) da ottobre 2013, e quello La Martella (Matera) da aprile 2014. A marzo 2014 verrà inoltre ridimensionato il sito Matera Iesce.L'azienda, guidata dal patron Pasquale Natuzzi che oggi non era presente all'incontro, attribuisce la crisi alla globalizzazione e alla concorrenza sleale dei Paesi emergenti con conseguente riduzione delle aziende del distretto del Mobile imbottito in Puglia e Basilicata da 520 a circa 100, e gli addetti da 14.000 dei primi anni del 2000 a 6.000 nel 2012. Di questi la Natuzzi occupa, direttamente e indirettamente, 4.515 persone (3.175 in via diretta, in 5 stabilimenti). L'obiettivo della riorganizzazione è di mantenerne al lavoro 2.789.I sindacati, che a seguito dell'annuncio avevano già avviato una serie di scioperi generali negli stabilimenti, sono arrivati all'incontro di stamani con la richiesta di ritiro del piano. "Avremmo voluto il ritiro della mobilità ma la sospensione consente di avviare il confronto per valutare quali sono le possibilità", ha detto Paolo Acciai, segretario nazionale della Filca-Cisl.Il sindacalista ha chiesto l'applicazione dell'Accordo di programma per il distretto del Mobile imbottito, sottoscritto a febbraio scorso, che prevede risorse per ben 101 milioni di euro e la riallocazione degli oltre 5mila lavoratori in esubero nelle Murge.
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