martedì 6 ottobre 2020
Dopo aver selezionato 100 giovani tra i 18 e i 23 anni, l’obiettivo del percorso triennale è quello di far acquisire mentalità orientata alla crescita, adattabilità costante e flessibilità psicologica
Alcuni partecipanti al Programma Aurora

Alcuni partecipanti al Programma Aurora - Archivio

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Allenare i ragazzi dai 18 ai 23 anni a valicare costantemente i propri limiti, facendo scelte lungimiranti e prendendo decisioni di buon senso per l’ecosistema imprenditoriale: questo l’obiettivo di Aurora, progetto europeo, nato dall’unione di competenze e metodologie di un’ampia rete di organizzazioni (tra cui Fondazione Homo Ex Machina, Fondazione Golinelli, Junior Achievement Italia e Fondazione Mondo Digitale), che ogni anno lavorano con oltre 200mila ragazzi in tutta Europa.

«In uno scenario economico pieno di incertezze e ambiguità - spiega Jacopo Mele, founder di Aurora - è importante che i ragazzi sviluppino la capacità di sperimentare, andando costantemente oltre i loro limiti. E se questo allenamento viene fatto in un momento così delicato della loro vita, è più probabile che le attitudini sviluppate le manterranno per sempre».

Aurora seleziona 100 giovani ogni anno. Per loro ha strutturato una fellowship della durata di tre anni. Al termine del percorso i ragazzi avranno sviluppato le attitudini necessarie per essere parte propositiva della nuova generazione di imprenditori e diventare loro stessi ambasciatori di un nuovo approccio, guidati da una visione del futuro sostenibile e aperti all’immaginazione: capacità imprenditoriali, mentalità orientata alla crescita, adattabilità costante e flessibilità psicologica.

«Aurora rappresenta un programma unico nel suo genere, perché non ha interesse a finanziare un’idea, ma si concentra sul processo di sperimentazione. Non investiamo sui progetti, ma sulle persone. Spesso incontriamo ragazzi brillanti, ma con idee ancora acerbe. È su di loro che ci piace lavorare: per allenarli a creare progetti di valore per la società e a diventare imprenditori, mantenendo un approccio responsabile rispetto al sistema in cui vivono», continua Mele.

I ragazzi selezionati, i Fellow, hanno trascorsi scolastici differenti tra loro. Durante il loro percorso di crescita e formazione in Aurora incontreranno figure di riferimento, i Wizard, provenienti da tutto il mondo e con il compito di aiutarli ad ampliare i loro orizzonti. Si tratta di veri e propri modelli con solide esperienze e competenze nel mondo delle tecnologie attuali e future, così come nell’ambito della filosofia e del management. Figure fondamentali nel percorso di ogni ragazzo, con un ruolo centrale nello sviluppo del potenziale e delle passioni di ognuno.

Tra i Wizard che metteranno a disposizione il loro tempo per aiutare i ragazzi a sviluppare le loro abilità imprenditoriali vi sono: Alec Ross, esperto di tecnologia e Senior Advisor per l'innovazione durante la presidenza di Barack Obama, ha viaggiato in tutto il mondo per cogliere gli sviluppi tecnologici in tempo reale e restare aggiornato sulle frontiere dell’innovazione; Carol Frer, esperta di innovazione e ricercatrice, attualmente è Senior UX Designer presso Volkswagen Group Future Center Europe dove si occupa di ideare e testare soluzioni di mobilità per il futuro, portando un “tocco umano” nei veicoli a guida autonoma; Pasquale Fedele, ceo e fondatore di Liquidweb, startup che opera nell’ambito dell’ingegneria informatica, con la quale ha sviluppato il dispositivo BrainControl, per il controllo mediante il pensiero di tecnologie assistive; Sandro Formica, professore e titolare di cattedra in Personal Empowerment e The Science of Happiness presso la Florida International University, dove insegna anche Leadership e Managing Self and Others; Kelly Bencheghib, co-founder di Make A Change World, organizzazione che mira a creare e promuovere contenuti per aumentare la consapevolezza rispetto ai temi della sostenibilità ambientale.

Oltre agli incontri con i Wizard sono previsti dei momenti di confronto con i Coach: professionisti certificati, che forniscono ai Fellow gli strumenti per fare in modo che desiderio di sfide e sviluppo di nuove competenze siano ben bilanciati e che ogni ragazzo sia sempre nel flow.

«Ai ragazzi che arrivano alla fase finale viene dato un grant di 10mila euro, così da avere la possibilità di vivere “esperienze che solitamente nessuno, spesso neanche i genitori, finanzia», aggiunge Jacopo Mele.

Esperienze di consapevolezza, viaggi per entrare a contatto con i nuovi big dell’innovazione mondiale, oppure percorsi per proporre il Proof of Concept di un’idea.

Chiaramente solo una parte degli aspiranti arriva alla Fellowship, ma tutti coloro che partecipano al processo di selezione, ne risultano arricchiti. Il processo, infatti, è stato pensato per essere un vero percorso di formazione. Così, anche chi non raggiunge la fase finale, che si ripete ciclicamente ogni tre mesi, partecipa a un sostanziale allenamento delle proprie competenze e ottiene una certificazione delle competenze acquisite.

Per maggiori informazioni sul programma: https://aurorafellows.com/be-a-fellow/.

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