mercoledì 2 marzo 2016
​Opposizioni e consumatori: dopo sette rate non pagate casa espropriata dalle banche. L'Abi: non si rischia il pignoramento. 
Mutui, scontro sulle nuove regole Ue
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​L'Imu-Tasi non c'è più ma tutto quello che ruota attorno alla casa resta sempre un tema incandescente nel dibattito politico ed economico. Ad accendere la polemica sono le nuove regole sui mutui previste dalla direttiva Ue, recepite dal governo e all'esame del Parlamento che, secondo associazioni dei consumatori e il M5s (ma non solo) darebbero più potere alle banche a scapito dei consumatori in caso di mancati o ritardati pagamenti. In particolare dopo sette rate non pagate (anche in maniera non consecutiva) c'è la possibilità per le banche di espriopriare l'immobile ipotecato. Accusa respinta dal ministero dell'Economia che, sottolinea come il governo aveva il dovere di recepire la direttiva Ue sui mutui e che il limite delle sette rate era già presente ma nel farlo ha scelto la soluzione più attenta alla tutela del consumatore-debitore, inserendo il diritto a vedersi riconosciuta l'eventuale eccedenza (rispetto al debito non rimborsato alla banca) dalla vendita dell'immobile. Con il decreto legislativo del governo sui mutui ipotecari "non c'è rischio di avere la casa pignorata" chiarisce il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, a margine di un convegno sulle norme sul pignoramento della casa in caso di insolvenza prolungata nel pagamento del mutuo in discussione in commissione Finanze alla Camera. Il Codacons ha depositato questa mattina un esposto alla Procura della Repubblica di Roma in merito alla direttiva europea che l'Italia si appresta a recepire. "Lo scorso anno 3 milioni di famiglie, circa il 12% del totale, ha avuto difficoltà nel pagamento del mutuo" spiega l'associazione dei consumatori.
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