giovedì 26 gennaio 2017
A Milano oggi il primo incontro fra addetti ai lavori contro il "secondary ticketing". Gli spettacoli dal vivo sono un mercato da 8 miliardi di dollari. Appello ai fan della Siae: «Non siate complici»
Elio delle Storie Tese oggi al Teatro Franco Parenti di Milano per la conferenza "No secondary ticketing"

Elio delle Storie Tese oggi al Teatro Franco Parenti di Milano per la conferenza "No secondary ticketing"

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«Lo chiamano "secondary ticketing", ma io lo chiamerei come è, bagarinaggio industriale. Sono dei parassiti». Elio delle Storie Tese ha sintetizzato senza peli sulla lingua il succo della conferenza No Secondary Ticketing organizzata al Teatro Franco Parenti di Milano da Barley Arts, la società di promozione di concerti di Claudio Trotta. Per la prima volta al mondo tutta la filiera musicale (organizzatori di concerti, artisti, agenzie di vendita sia italiani sia stranieri) si è riunita per far fronte comune al bagarinaggio online ovvero la rivendita su siti non ufficiali dei biglietti per eventi a prezzi gonfiati, richiedendo l’intervento dello Stato per regolamentare o oscurare i siti illegali.

Perché, come successo di recente con i concerti dei Coldplay in Italia (cosa che si è ripetuta con gli U2), i fan trovano subito tutto esaurito sui siti ufficiali, mentre in contemporanea c’è abbondanza di biglietti a prezzi folli su piattaforme di rivendita come Viagogo ed altre? Il mercato della musica dal vivo vale oggi 8 miliardi di dollari nel mondo, ed è l’unico comparto in positivo nella grande crisi della discografia. In sostanza, dicono gli addetti ai lavori, chi specula sui biglietti, sottrae risorse a tutta l’industria. Claudio Trotta della Barley Arts, supportato da Claudio Maioli manager di Ligabue, ha proposto ieri la costituzione di una struttura stabile e permanente di «Osservatorio No Secondary Ticketing che si occupi di monitorare il mercato segnalando i casi di bagarinaggio online alla magistratura e di infornare i consumatore sui rischi dell'acquisto, lanciando anche una bozza di «codice etico» rivolto a tutti gli operatori della filiera della musica

Ma in pratica, come funziona il meccanismo? A spiegarlo Stefano Lionetti Ad di Ticketone, biglietteria elettronica ufficiale finita nel mirino dell’Antitrust su segnalazione di Altroconsumo, insieme a 4 agenzie di secondary ticketing, per il caso Coldplay. Al mercato primario dei biglietti, venduti dagli organizzatori dei concerti e dai rivenditori autorizzati, si affianca un mercato secondario su piattaforme in cui oltre il 90% dei biglietti è rivenduto per speculare da broker, da altre agenzie di secondary ticketing e, ancor peggio, dagli stessi organizzatori dei concerti. Mentre in Italia è indagato per truffa Roberto De Luca, ad di Live Nation Italia, per il caso Coldplay, mentre in Gran Bretagna il management di Robbie Williams, avrebbe ceduto interi pacchetti di biglietti direttamente a Seatwave, società di secondary ticketing controllata da Ticketmaster. «Una versa distorsione del mercato che si profila come truffa con possibili violazioni in materia penale e tributaria, dato che molte società di secondary ticketing hanno sede in paradisi fiscali» aggiungono gli organizzatori.

I broker invece fanno razzia attraverso i boots, speciali software e con falsi profili e falsi dati, aggirerebbero il meccanismo di limitazione della vendita online dei biglietti a prezzi «normali», acquistandoli così in blocco di migliaia e migliaia. Quali i rischi per i consumatori? I siti dei rivenditori spesso danno informazioni ingannevoli e, oltre al sovrapprezzo, c’è il rischio della autenticità di biglietti. «L’appello a cittadini e fan è di non acquistare biglietti sul mercato secondario, perché si rendono complici di una truffa ed essi stessi non è certo che riusciranno a entrare all’evento» ha detto ieri il presidente della Siae, Gaetano Blandini annunciando anche di avere denunciato la piattaforma Viagogo «per avere messo in vendita biglietti che non esistono» per il concerto evento di Vasco Rossi il prossimo primo luglio a Modena, ancor prima che venissero messi in vendita dalla piattaforma ufficale Vivaticket.

Il ministro Franceschini intanto però ha presentato un decreto attuativo all’interno della legge di Stabilità che prevede multe fino a 180mila euro per i bagarini online. La battaglia è appena iniziata.

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