lunedì 22 gennaio 2018
Rivoluzione dal 1 febbraio: riguarderà solo chi possiede una mail PEC. Consentirà di risparmiare le spese di notifica, ma comporta anche qualche rischio. Ecco perché.
Le multe ora arriveranno per posta certificata
COMMENTA E CONDIVIDI

E' ancora presto per parlare di rivoluzione perché la novità scatta teoricamente dal 1 febbraio, ma non cambierà nulla fino a quando i comandi delle polizia locale non riceveranno le relative circolari da parte del Ministero. A partire dal prossimo mese comunque le notifiche delle multe comminate per infrazioni al codice della strada verranno spedite prioritariamente tramite la casella di posta elettronica certificata (PEC), strumento che consente di inviare e ricevere tramite mail comunicazioni e documenti con un elevato livello di sicurezza, con lo stesso valore legale della raccomandata con ricevuta di ritorno e che per aziende, appartenenti agli ordini professionali e Partite Iva è già obbligatoria.

Chi riguarda. Gli automobilisti che possiedono la PEC riceveranno dunque la sanzione per posta elettronica. La novità, prevista dal Decreto Legge numero 69 del 2013, è appena diventata operativa a seguito dell'emanazione da parte del Ministero dell'Interno del Decreto del 18 dicembre 2017, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 16 gennaio. Ciò consentirà ai cittadini di risparmiare almeno una parte delle spese che si aggiungono alla sanzione da pagare, quelle di notifica, che arrivano talvolta a cifre non trascurabili (20 euro e più). Gli organi di polizia potranno continuare a notificare atti cartacei, ma solo quando risulta impossibile la via telematica certificata. Questo accadrà ancora in molti casi. Attualmente infatti in Italia gli utenti posta certificata secondo l’Agenzia per l’Italia Digitale sarebbero 8,5 milioni. O almeno questo è il numero delle caselle attive. Nel caso di impossibilità di invio tramite PEC per assenza di recapito digitale, per colpa del destinatario o se questa risultasse scaduta, l'amministrazione utilizzerà il metodo postale, quello adoperato sino a oggi, aggiungendone i relativi costi di notifica alla sanzione.

Come funziona. In caso di contestazione immediata della sanzione, sarà lo stesso guidatore a fornire alle Forze dell'ordine l'indirizzo della sua casella di posta PEC. Nelle altre situazioni l'indirizzo del proprietario del veicolo sarà individuato dalle autorità ricorrendo ai pubblici elenchi per notificazioni e comunicazioni elettroniche. Per quello che riguarda i termini di pagamento e impugnazione legati alla notifica, è bene precisare che questa si intenderà spedita "nel momento in cui - chiarisce il Decreto - viene generata la ricevuta di accettazione" e si riterrà notificata "nel momento in cui viene generata la ricevuta di avvenuta consegna completa del messaggio PEC". Indipendentemente, quindi, dal fatto che la mail sia stata vista o letta dall'interessato. La comunicazione elettronica dovrà avere come oggetto la dicitura "Atto amministrativo relativo ad una sanzione amministrativa prevista dal Codice della Strada" e dovrà includere come allegato la copia del verbale, sottoscritta con firma digitale, e la relazione di notifica. Quindi chi ha una PEC valida dovrà prendere l’abitudine di consultarla ogni giorno, per evitare di pagare fuori termine o per poter fruire dello sconto del 30% previsto per chi chiude la partita entro cinque giorni dalla notifica.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: