martedì 9 ottobre 2012
​Massimo rendimento e minori consumi. La tendenza di tutti i marchi: progettare e vendere motori “a dieta stretta”
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Tanti lustrini, l’immancabile schieramento di supercar da sogno, ma accanto al settore del lusso corredato dei più sofisticati e avveniristici sistemi tecnologici di assistenza alla guida: il salone di Parigi quest’anno espone anche una variante di vetture frutto di una strategia costruttiva basata sul buonsenso.

La tendenza sempre più diffusa per affrontare lo spauracchio di un mercato che non accenna a riprendersi è quella di trovare una formula capace di coniugare il miglior rapporto prezzo qualità con una drastica riduzione dei consumi. Ci stanno provando in parecchi, affiancando ai prototipi che ipotizzano traguardi lontani per l’auto a trazione elettrica e a idrogeno, soluzioni di pronta applicazione su modelli destinati a riconquistare i consensi perduti. 

Toyota, con una pianificazione proiettata da qui alla fine del 2015, annuncia nuovi sviluppi tecnologici con iniziative sul fronte del risparmio energetico che prevedono un drastico miglioramento delle emissioni nocive per le unità diesel e il lancio di 21 nuovi veicoli ibridi equipaggiati con un rivoluzionario motore turbo benzina dotato della più elevata efficienza termica del mondo in grado di erogare una potenza eccezionale con consumi quasi dimezzati. Il Gruppo PSA, che ingloba i marchi Peugeot e Citroën ed è l’indiscusso leader europeo in materia di riduzione del CO2 e dei fattori inquinanti sui motori diesel, ha avviato la produzione dell’innovativo 1.6 HDi con potenze di 92 e 115 cv che grazie all’adozione di nuove tecnologie in grado di diminuire le dispersioni meccaniche provocate dall’attrito riduce i consumi e le emissioni nocive di un ulteriore 6%. Peugeot, la prima casa automobilistica al mondo a produrre veicoli ibridi con motore termico ad alimentazione diesel, ha anche ottenuto un significativo miglioramento sul modello 3008 Hybrid4, ora equipaggiato con un propulsore che abbatte il CO2 a soli 91g/km.

Dal Gruppo Volkswagen un’aggressione su due fronti con le versioni gemelle anticrisi Rapid e Toledo prodotte dai marchi Skoda e Seat. Motori turbo benzina e diesel di cilindrata contenuta a bassi consumi (la Skoda Rapid monta addirittura un ultraeconomico tre cilindri mille aspirato da 75 cv), ingombro esterno compatto, tanto spazio per cinque persone e relativi bagagli con prezzi sotto i 15.000 euro. La strategia di casa Opel è invece basata sul fascino della nuova produzione, contraddistinta da un look modernissimo dalle forme al tempo stesso armoniose e aggressive. Senza tuttavia trascurare il fattore convenienza. Secondo Roberto Matteucci, amministratore delegato di GM Italia, ” la risalita in casa Opel passa anche attraverso la creazione di piccoli motori ad alto rendimento, come il turbo benzina 1.4 da 140 cv montato sulla nuova Astra, e sull’offerta di una gamma a GPL con propulsori modificati appositamente in fabbrica per evitare spese aggiuntive di manutenzione ”.

La parte del leone, sul piano anticrisi, la fa sicuramente la Ford con un’idea vincente ad applicazioni multiple. Inizialmente proposto sulla Focus di ultima generazione, il portentoso EcoBoost 1.0 tre cilindri turbo-benzina da 125 cv a basso impatto ambientale e consumi bassissimi viene montato anche sulla nuovissima B-MAX ed equipaggerà pure la nuova Fiesta e addirittura la nuova ammiraglia Mondeo. Ford, che guarda al futuro con un’auto elettrica di dimensioni più ampie realizzata sulla carrozzeria della Focus, annuncia anche l’arrivo in Europa del SUV compatto Ecosport, la nuova dimensione della convenienza.

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