lunedì 10 novembre 2014
​Moody's: a rischio anche il 2015, ripresa più debole del previsto. L'Istat: a settembre produzione industriale in calo del 3% .
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​Doppia doccia gelata per l'Italia sul fronte economico. Da un lato, l'Istat certifica che a settembre la produzione industriale è scesa del 2,9% rispetto a un anno prima. Dall'altro Moody's avverte che l'Italia rischia crescita zero anche nel 2015. L'istituto di statistica ha aggiunto che su base mensile l'indice è calato dello 0,9% rispetto ad agosto. Nella media del trimestre luglio-settembre la produzione è diminuita dell'1,1% rispetto al trimestre precedente. Il -2,9% inoltre rappresenta il peggior risultato da settembre 2013. Nella media dei primi nove mesi dell'anno la produzione è scesa dello 0,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. A settembre l'indice destagionalizzato presenta variazioni congiunturali negative in tutti i comparti; diminuiscono i beni di consumo (-3,2%), i beni strumentali (-2,4%), l'energia (-1,5%) e, in misura più lieve, i beni intermedi (-0,8%). Gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano, a settembre 2014, diminuzioni tendenziali in tutti i raggruppamenti principali d'industrie; segnano variazioni negative l'energia (-3,6%), i beni di consumo (-3,3%), i beni intermedi (-2,8%) e i beni strumentali (-2,7%). Per quanto riguarda i settori di attività economica, a settembre 2014, i comparti che registrano le maggiori diminuzioni tendenziali sono quelli della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (-12,8%), della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-10,1%) e dell'industria del legno, della carta e stampa (-7,0%). Gli unici settori che registrano una crescita tendenziale sono quelli della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica ed ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+2,6%), della fabbricazione di prodotti chimici (+2,1%) e delle altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine ed apparecchiature (+1,1%). Tornando a Moody's, l'agenzia ha evidenziato nel suo Global Macro Outlook, che stima una crescita per il nostro paese tra -0,5% e +0,5% per l'anno prossimo. Nel suo Outlook dello scorso anno Moody's aveva previsto una crescita tra -0,3% e +0,5%. "Le riforme economiche realizzate nei paesi periferici - si legge nel rapporto - e più di recente in Italia e Francia avranno un impatto positivo ma graduale". "Nel breve termine - si legge - ci aspettiamo ulteriori aumenti della disoccupazione nei paesi più deboli dell'Eurozona, come Francia e Italia, che indeboliranno i consumi e prolungheranno la crescita molto bassa".
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