lunedì 24 settembre 2012
​Presentazione del Rapporto Ocse. Il premier: «Non ci ricandideremo. Alle parti sociali chiedo coraggio». Il 2013 «sarà un anno in crescita». Sulla Fiat: «Dal Lingotto non sono stati chiesti aiuti, ma non sarebbero stati accolti».
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​Il 2013 ''sarà un anno in crescita'', cioè non con un Pil dal segno pù', ma ''un anno con profilo ascendente'', nonostante ''il motore dell'economia si avvierà lentamente''. Così il premier Mario Monti alla presentazione del Rapporto Ocse. Il governo ha fatto delle riforme anche strutturali e "gli italiani stanno dimostrando di non essere particolarmente ostili nei confronti di coloro che le hanno fatte", dice Monti. "Li abbiamo persuasi - aggiunge - che le riforme sono nel loro interesse". Il premier ribadisce di non essere intenzionato a ricandidarsi alla guida del governo. Per Monti è però smentito il cosiddetto 'teorema Juncker', che recita: "Chi fa le riforme strutturali lo fa per il bene del suo Paese ma poi perde le elezioni". Un teorema smentito da diversi casi e che comunque, sottolinea il premier, non si deve "applicare in alcun senso a noi"."Chiedo alle parti sociali di saper guardare, come hanno fatto in tante fasi della vita italiana, in modo coraggioso", ha sottolineato Monti, aggiungendo che la questione della competitività deve essere "il tema al centro dei rinnovi contrattuali".Riferendosi all'incontro tra governo e Fiat, il premier ha specificato che "non sono state chieste concessioni finanziarie e se fossero state chieste, non sarebbero state accolte"."L'inerzia di una parte politica è comprensibile ma non scusabile", afferma quindi Monti a proposito delle misure contro la corruzione. Il premier assicura che ci "sarà un pacchetto equilibrato sulla giustizia".
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