venerdì 30 marzo 2012
​«Nei Paesi che ho visitato - ha detto il presidente del Consiglio - c'è molta attenzione sulla proposta fatta dal governo per la riforma del mercato del lavoro e attesa su quello che accadrà in Parlamento». Intanto il pareggio di bilancio «resta l'obiettivo che sarà perseguito e che non richiederà nuove manovre».
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​Il presidente del Consiglio, Mario Monti, è arrivato oggi a Pechino nel primo pomeriggio, di primo mattino in Italia, per la fase conclusiva della sua lunga missione in Asia per "far conoscere la nuova Italia". Domani Monti avrà un colloquio con il primo ministro cinese, Wen Jiabao, quindi interverrà alla Scuola centrale del Partito. Domani il trasferimento per Boao, la "Davos asiatica" per il Forum."All'estero ho visto, e particolarmente in Giappone, che si aspetta di vedere che esito avrà il quarto grande blocco di riforme dopo il consolidamento dei conti pubblici la riforma delle pensioni e le liberalizzazioni", ha detto il presidente del Consiglio. "Nei Paesi che ho visitato - ha proseguito - c'è molta attenzione sulla proposta fatta dal governo per la riforma del mercato del lavoro e attesa su quello che accadrà in Parlamento". "In tutta l'Asia mi pare che sia grande la sorpresa per la prova che l'Italia sta dando" della sua "capacità di rinnovamento", ha detto il premier. Alla domanda su cosa si aspetti dall'incontro con i vertici di uno dei più grandi fondi sovrani cinesi, previsto nel pomeriggio a Pechino, Monti ha detto: "Come in Giappone e in Corea, anche in Cina presenterò la nuova Italia, se posso usare questa espressione, e le sue positive prospettive economiche anche dal punto di vista degli investitori esteri sia finanziari che industriali". Prospettive favorevoli, ha spiegato, "che derivano dalle riforme attuate e in corso, e devo dire che in tutta l'Asia, perché in Corea ho anche visto il primo ministro del Singapore e dell'India, mi pare che sia grande la sorpresa per la prova che l'Italia sta dando di capacità di rinnovamento. Non se l'aspettavano e credo che lascerà qualche conseguenza positiva politica ed economica per noi". Il pareggio di bilancio "resta l'obiettivo che sarà perseguito e che non richiederà nuove manovre". Lo ha assicurato il premier, che ha sottolineato che nella manovra di dicembre sono state introdotti "molti margini cautelativi, come il non aver contato i benefici attesi dalla lotta all'evasione e l'aver stimato i tassi di interesse al livello che c'era ancora a fine novembre e quindi più alto di quello di oggi". Intanto il ministro del Lavoro Elsa Fornero ha ribadito il personale impegno a sanare entro il 30 giugno la posizione dei lavoratori cosiddetti esodati penalizzati dalla riforma delle pensioni. "I conti li abbiamo fatti un mese fa, servono criteri equi", ha detto Fornero intervenendo alla trasmissione di Radio Uno Radio Anch'io, senza quantificare il numero delle persone interessante dal problema. "Mi sono impegnata a trovare una soluzione entro 30 giugno, cioè trovare le risorse per consentire al più ampio numero di persone di questa categoria di poter accedere alla pensione secondo le regole precedenti, spero di fare prima", ha detto. Per esodati si intendono quei lavoratori che avevano accettato di lasciare le aziende in crisi pensando di poter andare in pensione entro pochi mesi, mentre la riforma previdenziale che aumenta i requisiti anagrafici li lascia senza pensione e senza lavoro.
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