mercoledì 26 aprile 2023
Parigi bloccherà quelli a noleggio a flusso libero dal 1 settembre. Da noi la legge è lacunosa ma si pensa di introdurre nuove norme. Nel 2022 a Milano solo 5 multe
Risorsa o pericolo? Tra regole e dubbi, ecco cosa c'è da sapere
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Quanto successo a Parigi dopo l’atteso referendum del 2 aprile sui monopattini a noleggio, va osservato con interesse pensando alle altre metropoli europee. Piccolo ripasso: la consultazione promossa dalla sindaca socialista di Parigi, Anne Hidalgo, ha avuto un esito prevedibile: per l’89% dei parigini andati al voto (meno però dell’8% dell’1,3 milioni di aventi diritto) sarebbe meglio rinunciare al noleggio a flusso libero di questi mezzi. «Pour ou contre», aveva chiesto la (poco amata) Hidalgo promettendo di voler rispettare l’esito del voto: dal primo di settembre il contratto con queste società di sharing non sarà quindi rinnovato. Il risultato di questa votazione avrà un impatto diretto sugli spostamenti di 400.000 persone al mese, ma per i "vincitori" della consultazione si riducono molto i rischi nel traffico.

Anche l'Italia mostra una situazione abbastanza problematica riguardo il tema dei monopattini. Ci sono dei numeri che testimoniano quanto siano pericolosi, soprattutto se utilizzati senza cognizione di causa. Solo nel 2022 gli incidenti (compresi quelli con mezzi privati) sono stati 2.101, contro i 564 dell'anno precedente, con il 90% dei conducenti rimasti feriti. E’ evidente che sul tema c’è bisogno di intervenire sulla normativa, punendo anche il fenomeno sempre più diffuso della preparazione per aumentare la velocità. Per i monopattini elettrici le regole sono contenute nel decreto del 18 agosto 2022 del Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità sostenibili: non possono superare 500 w di potenza e devono montare un regolatore di velocità a due opzioni (6 km/h orari per le aree pedonali e 20 km/h in strada). I monopattini che escono da queste norme diventano ciclomotori e vanno immatricolati: per guidarli servono targa, assicurazione, patente e casco. Ma ovviamente pochi lo fanno e i controlli sono scarsissimi: nel 2022 la polizia municipale di Milano, una delle città italiane a più a forte mobilità elettrica, ha fatto 1258 controlli e solo 5 sanzioni: del resto, per accertare l’irregolarità, il motore va smontato e non si può fare per strada.

La legge, inoltre, è tutto fuorchè precisa. Per produttori e rivenditori la sanzione è prevista solo per le bici e non per i monopattini, per di più solo per chi ha sede in Italia, ma i kit di modifica o i mezzi fuorilegge si possono tranquillamente comprare su internet e arrivano a casa. Non c’è alcun illecito fino al giorno in cui non si portano in strada E anche per questo che il governo sta pensando di introdurre l’obbligo del casco e targa: il tema è da tempo sul tavolo composto dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, dell’Interno Matteo Piantedosi, dell’Istruzione Giuseppe Valditara e del capo della Polizia Lamberto Giannini. C’è anche il presidente dell'Aci Angelo Sticchi Damiani che ha illustrato una proposta di legge dedicata alla circolazione dei monopattini elettrici in sharing e non. Pochi semplici principi per dare delle regole chiare: produzione omologata per i veicoli, regole omogenee, targa di riconoscimento, obbligo di uso del casco, formazione e obbligo d'assicurazione per i mezzi più potenti. Una conseguenza diretta diventerebbe così l'introduzione di una targa di identificazione obbligatoria e di un’assicurazione RC verso terzi, necessaria se il monopattino supera i 25 km/h di velocità massima. Di sicuro, qualcosa va fatto per evitare di peggiorare una situazione già al limite.

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