mercoledì 18 maggio 2016
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C ercare di individuare una base più «equa», e quindi più ampia, per gli indennizzi diretti ai risparmiatori delle 4 banche e tenere conto non solo degli interessi degli istituti ma anche di quelli delle imprese. Sono le richieste arrivate al Parlamento dagli obbligazionisti, da un lato, e dai rappresentanti degli industriali, grandi e piccoli, dall’altro, per 'correggere' il nuovo decreto banche. A rappresentare gli obbligazionisti di Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti l’associazione 'Vittime del Salva-banche', che ha denunciato le potenziali «discriminazioni» e il rischio di produrre «paradossi» come rimborsi «milionari» concessi a chi non ha un reddito Irpef ma vive di rendita, e il lavoratore che supera anche solo di 1.000 euro la soglia dei 35mila lordi che si troverebbe invece 'costretto' alla tagliola del-l’arbitrato. Meglio quindi, anche per evitare valanghe di ricorsi, pensare a diversi scaglioni progressivi (tre quelli proposti, fino a 18mila euro rimborsi automatici al 99%, fino a 35mila all’80% e fino a 55mila euro al 75%). Ma anche all’emissione di bond a dieci anni a interessi zero per chi rimarrebbe totalmente fuori dai due meccanismi a interessi zero. Difficile che le richieste vengano accolte anche se, in particolare il tema di chi 'vive di rendita' è all’attenzione di maggioranza e governo, che esamineranno le possibili modifiche nel weekend, anche sulla base degli emendamenti che i senatori presenteranno in commissione Finanze entro domani sera.
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