martedì 15 maggio 2012
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La scure di Moody's si abbatte sulle banche italiane. L'agenzia internazionale taglia il rating di 26 istituti e - afferma - le prospettive sono negative. Una decisione su cui pesa la ''recessione dell'Italia e l'austerity del governo che riduce la domanda di breve termine''. In seguito al downgrade ''il rating delle banche italiane e' fra i piu' bassi fra le economie avanzate europee''. Per Unicredit e Intesa SanPaolo il taglio e' stato di un gradino, da 'A2' ad 'A3'.
Monte dei paschi di Siena e' passata da 'Baa1' a 'Baa3' mentre Unione Banche Italiane da 'A3' a 'Baa2. L'azione di Moody's non ha quindi risparmiato nessuno. E in alcuni casi la sforbiciata e' pesante. Per dieci istituti Moody's ha tagliato la propria valutazione di un solo gradino. Una sforbiciata di due gradini, invece, si e' abbattuta su otto banche mentre per sei istituti il taglio e' stato di tre gradini. Per le restanti due banche la riduzione e' stata di quattro gradini. Lo stato di salute dell'economia italiana pesa sull'azione di Moody's: l'Italia e' ricaduta in recessione all'inizio del 2012 ''senza chiari segnali di ripresa. Un deterioramento che segue una breve e debole ripresa dopo la recessione del 2008-2009 e dopo anni di crescita lenta. Il pil italiano e' ancora sotto i livelli del 2007''. Moody's - si legge nella nota - ritiene inoltre che ''le misure di austerity e le riforme strutturali del governo pesino sulle prospettive economiche del paese nel breve termine''. Nell'illustrare la decisione Moody's, che in febbraio ha tagliato il rating dell'Italia da 'A2' ad 'A3', mette in evidenza come alucni fattori hanno ''limitato la magnitudine del downgrade'.
E fra questi c'e' la liquidita' concessa dalla Banca Centrale Europea (Bce), che ha ''significativamente ridotto il rischio default nel breve termine''. Le banche italiane - e' l'analisi di Moody's - sono ''vulnerabili'' alle avverse condizioni in cui operano, che probabilmente ''causeranno un ulteriore deterioramento della qualita' degli asset, pressione sugli utili e limitato accesso al mercato. Questi rischi sono esacerbati dai timori degli investitori sulla sostenibilita''' del debito italiano, che ha gia' contribuito alle difficolta' delle banche a finanziarsi. Il downgrade riflette gli ''attuali rischi prevedibili'' ma ci sono ''diversi fattori che potrebbero causare ulteriori aggiustamenti al ribasso'', quali un aumento delle tensioni per finanziarsi, una prolungata recessione e una cristallizzazione delle debolezze di corporate governance, controllo e gestione del rischio.
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