mercoledì 15 febbraio 2017
Solo 6mila vetture elettriche (lo 0,01% dei veicoli), a fronte del 25% della Norvegia o del 10% dell'Olanda. Ma le nostre imprese e i nostri centri di ricerca sono pronti ad affrontare la sfida
Mobilità elettrica, le 100 eccellenze italiane
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In Italia sono appena 6mila le vetture elettriche (lo 0,01% dei veicoli), a fronte del 25% della Norvegia o del 10% dell'Olanda. Tuttavia le nostre imprese e i nostri centri di ricerca sono pronti ad affrontare la sfida della nuova mobilità. Lo dimostra 100 Italian e-mobility stories - lo studio promosso da Enel e Fondazione Symbola e presentato oggi a Roma - che raccoglie le eccellenze della filiera italiana della mobilità elettrica: dalla realizzazione e costruzione di auto e biciclette alle batterie, dalla componentistica al design, dalle ricariche alle app. In molti casi la produzione e la tecnologia del nostro Paese viene esportata in tutto il mondo (in particolare Nord Europa e Cina).

«L'Italia è il Paese dei talenti, soprattutto nell'ambito del design e della manifattura e il settore della mobilità elettrica non fa eccezione. Con questa raccolta di storie vogliamo celebrare l'eccellenza del made in Italy, ma anche dare un impulso alla diffusione dei veicoli elettrici - spiega l'amministratore delegato di Enel, Francesco Starace -. Insieme con alcune delle principali case automobilistiche siamo in prima linea nello
sviluppo di offerte e servizi integrati per i clienti e di una infrastruttura di ricarica capillare, come quella che stiamo realizzando lungo l'asse autostradale italiano. Inoltre siamo i primi al mondo ad aver sviluppato una tecnologia, il Vehicle to Grid, che utilizza i veicoli elettrici anche per garantire maggiore efficienza e stabilità alla rete di distribuzione consentendo, allo stesso tempo, di generare ricavi per i proprietari». Starace ha anche annunciato l'avvio di una divisione specifica sulla e-mobility, mentre in relazione al fondamentale sviluppo della tecnologia dei sistemi di accumulo, considerando in estrema sintesi l'auto elettrica «una «batteria su ruote», ha evidenziato «per i prossimi cinque anni un miglioramento stratosferico». L'ad di Enel, inoltre, aggiunge che ad aprile partirà «un piano per la realizzazione di 12mila colonnine per coprire il fabbisogno di 300mila auto elettriche: l'investimento è sotto i 300 milioni di euro e non graverà in bolletta».

Oltre che alla maturità delle tecnologie coinvolte, lo sviluppo della nuova mobilità si deve ai nuovi stili di vita più sobri e sostenibili, alla maggiore sensibilità ambientale di consumatori e istituzioni e alla voglia crescente di mobilità condivisa (per esempio il car sharing). Con l'elettrico aumenta l'efficienza del motore. Quello termico, in un'ottica dal pozzo alla ruota, ha un'efficienza del 17-19%, quello elettrico di circa il 36%. E con l'aumento delle rinnovabili nella produzione nazionale (oggi circa al 40%) questa efficienza non
potrà che progredire, riducendo emissioni di CO2 e inquinamento.

L'Italia, dimostra lo studio, è quindi protagonista della nuova mobilità con l'avvio delle prime ricerche tecnico-economiche sviluppate congiuntamente dall'industria e da importanti Università, volte a individuare le barriere e promuovere le necessarie soluzioni per il decollo della mobilità elettrica nel Paese, per essere in prima fila nella sfida del futuro.

«Nonostante problemi noti e antichi come il debito pubblico, la diseguaglianza nella distribuzione della ricchezza, una burocrazia spesso soffocante - afferma il presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci - l'Italia è anche un Paese in cui i problemi convivono con le eccellenze. Sa innovare senza
perdere la sua anima, guarda al mondo coi piedi ben piantati sui territori e tra le comunità, scommette sulla coesione e sulla qualità. Puntare sulla sostenibilità e sull'efficienza, nella mobilità, come negli altri settori, è la strada del futuro e va nella direzione dell'Accordo di Parigi». Realacci, infine, ricorda che sono stati «spesi appena 6.286,28 euro su 50 milioni di euro stanziati dal 2013 al 2015 per la realizzazione dei punti di ricarica».

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