martedì 27 marzo 2018
Il ministero dell'Ambiente ha finanziato progetti di 573 interventi per 625 milioni di euro in favore di 169 enti locali
Mobilità condivisa in crescita
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Cresce la voglia di mobilità condivisa, su quattro e due ruote, tra gli italiani. Tutti in aumento i numeri di car sharing, car pooling e scooter sharing. Nel dettaglio, il numero di auto condivise in Italia tra il 2013 e il 2017 è quintuplicato, mentre il numero degli iscritti e dei noleggi è cresciuto rispettivamente di 18 e 37 volte. Nel 2017 è stato superato il milione di iscritti in Italia, con 7.679 veicoli e 35 città interessate. Sono i dati contenuti nel Rapporto Nazionale sulla Sharing Mobility presentato in occasione della II Conferenza Nazionale organizzata dall'Osservatorio Nazionale della Sharing Mobility, in partnership con Deloitte e Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, che si è svolta oggi nella Stazione Termini di Roma.

«La mobilità condivisa - afferma il ministro
dell'Ambiente Gian Luca Galletti - è uno dei comparti trainanti di quella rivoluzione della sostenibilità dei trasporti urbani che è essenziale per assicurare standard di qualità dell'ambiente e della vita nelle città. I trasporti incidono infatti in maniera significativa sull'inquinamento atmosferico urbano che, soprattutto nella Pianura Padana, segna ancora ripetuti superamenti delle soglie imposte dalle norme nazionali ed europee. Ma il traffico è anche uno dei principali fattori di stress della vita in città. Condividere mezzi, tragitti, viaggi, spostamenti casa-lavoro è un modo concreto e anche "sociale" per aiutare le città a essere più a misura di essere umano. Il ministero in questi anni ha finanziato progetti di 573 interventi per 625 milioni di euro in favore di 169 enti locali in materia di mobilità sostenibile e nell'ultimo anno ha promosso e finanziato oltre 80 progetti per gli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola presentati dai Comuni italiani. È questa la direzione giusta per un'Italia migliore e più green».

«La mobilità passeggeri - sottolinea
Edo Ronchi, presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile - è eminentemente un fenomeno urbano, e gran parte degli spostamenti avviene in città. Questo significa anche che gli impatti negativi della mobilità si riscontrano nelle nostre città, dove vi è il maggior numero di persone esposte. È però proprio in città che ci sono le maggiori opportunità perché il modello di mobilità individuale venga messo in discussione da quello basato sui servizi condivisi e pubblici. Perché ciò accada serve che la mobilità condivisa conquisti spazio e lo tolga all'uso dell'auto privata».

«Un ruolo fondamentale per la
sharing mobility lo svolgono le App di aggregazione e journey planning dei servizi facilitandone l'uso e l'accesso, una modalità gradita soprattutto ai giovani. A oggi - spiega Raimondo Orsini, direttore della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile - sono 43 le città e gli ambiti territoriali dove è possibile scaricare una App e accedere ai servizi cresciuti dal 2013 dell'80% in cinque anni e che in qualche modo insieme al car pooling e al car sharing hanno favorito l'uso dello sharing rispetto ai mezzi di proprietà da parte dei giovani con un tasso di motorizzazione (numero di auto su 100 persone) degli italiani tra i 18 e i 45 anni che è passato dal 53% del 2005 al 37% del 2016».

Per il
bike sharing, invece, «la grande svolta dell'ultimo anno in Italia è stata la free floating (bici prelevate e lasciate ovunque) con l'arrivo di operatori internazionali in città del Centro-Nord (tra cui Milano, Firenze, Roma e Torino) e 22.800 bici. Ma non solo persone, la condivisione coinvolge il trasporto di "cose": il Rapporto ricorda infatti il vehicle sharing di Eni, in partnership con Fiat, partito il 20 marzo, primo nel mondo: servizio sperimentale attivo a Milano, Roma e Torino con 50 Doblò Cargo rossi a benzina e bi-fuel (benzina e metano). Altro dato significativo è quello dello scooter sharing con circa 250mila noleggi nel 2017 (+11% del 2016) e una flotta a dicembre 2017 per il 68% elettrica.

Nota dolente: purtroppo i servizi di
car sharing in Italia sono ancora concentrati per la maggior parte in poche aree urbane. Dei 7.679 veicoli in car sharing censiti al 31 dicembre 2017, il 43% è infatti al servizio della sola città di Milano, seguita da Roma con il 24% dei veicoli, Torino con 15% dei veicoli e Firenze con l'8%. Milano resta quindi leader per mobilità condivisa con quasi 3.400 auto, 16.650 bici, e più di 100 scooter elettrici.

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