martedì 7 dicembre 2021
Ad ottobre il Mic di Confcommercio fa registrare un aumento legato alla corsa dei prezzi. La disoccupazione estesa sale all'11,5%
Case popolari fatiscenti a Milano

Case popolari fatiscenti a Milano - Fotogramma

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È l’inflazione il nuovo pericolo per le famiglie italiane a rischio povertà. Il Mic, il misery index di Confcommercio, di ottobre 2021 segnala un peggioramento attestandosi su un valore stimato di 16,9, in aumento di tre decimi di punto su settembre. L'indicatore – anche nella formulazione attuale, che sottostima la disoccupazione estesa vista l'impossibilità di valutare il numero di scoraggiati e sottoccupati – , si conferma su livelli storicamente elevati. A fronte di una graduale "normalizzazione" del mercato del lavoro, negli ultimi mesi si è assistito ad una decisa e progressiva ripresa del processo inflazionistico, in una sorta di "staffetta" tra le due componenti macroeconomiche del disagio sociale. Gli aumenti che riguardano in maniera accentuata il settore dell’energia, cominciano ad interessare in misura più significativa altri segmenti del consumo.Il permanere e l'ampliarsi del fenomeno inflazionistico rappresenta una delle principali incognite sulle possibilità di crescita dell'economia e dell'occupazione nel 2022. Ad ottobre il tasso di disoccupazione ufficiale si è attestato al 9,4%, in aumento di due decimi di punto su settembre. Il dato riflette un moderato recupero dei livelli occupazionali (+35mila unità) e un incremento del numero di persone in cerca di lavoro (+51mila unità in termini congiunturali). La ripresa dell'attività economica ha riportato ormai gran parte degli inattivi sul mercato, senza particolari peggioramenti sul versante della disoccupazione ufficiale.A ottobre 2021 le ore autorizzate di cig sono state oltre 66 milioni a cui si sommano gli oltre 33 milioni di ore per assegni erogati da fondi di solidarietà. Del totale delle ore autorizzate il 64,9% aveva causale Covid-19, dato che seppure in progressiva riduzione conferma le difficoltà delle imprese ad uscire completamente dalla fase emergenziale. In termini di ore di cig effettivamente utilizzate e destagionalizzate si stima che corrispondano a poco più di 312mila unità lavorative standard, dato in ridimensionamento rispetto ai mesi precedenti. Il combinarsi di queste dinamiche porta il tasso di disoccupazione esteso all'11,5%.

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