lunedì 17 agosto 2020
Dagli Stati Uniti al Vecchio Continente all'Italia: proseguono i test con piccoli mezzi elettrici a guida autonoma
Minibus robot, prove di futuro
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TEST IN VIRGINIA

La contea di Fairfax in Virginia, negli Stati Uniti, insieme alla società americana del settore energetico Dominion Energy sta testando una navetta elettrica a guida autonoma che potrebbe rivoluzionare il trasporto pubblico locale. Chiamata Relay, la navetta è lunga circa quattro metri e percorrerà, in questa fase, un tragitto di circa un chilometro e mezzo senza conducente. Il veicolo, che non ha volante e pedali, è dotato di sensori che lo guidano lungo un percorso predefinito e, ovviamente, in grado di individuare tempestivamente ed evitare eventuali ostacoli. "Questo è il nostro futuro", ha affermato Jeff C. McKay, presidente del consiglio di amministrazione della contea di Fairfax, che di recente ha effettuato un giro di prova. Il mini bus viaggia ad una velocità non superiore ai 24 chilometri orari e la adegua in base alle condizioni del traffico. I funzionari della contea hanno affermato che se il periodo di prova di un anno dovesse concludersi con un successo, il passo successivo sarebbe quello di integrare in modo più ampio la tecnologia di guida autonoma nel sistema di trasporto pubblico della regione.

IN EUROPA E IN ITALIA

L’esperimento statunitense non rappresenta una novità in assoluto. Sono diversi, infatti, i casi di test svoltisi in diversi Paesi. A partire dall’Italia dove la sperimentazione ha coinvolto Torino, con il mezzo Olli dell’American Local Motors, che si caratterizza per essere composto all’80% da parti stampate in 3D. A Roma e Merano sono stati provati i Navya, già testati a Las Vegad ed a Sion, in Svizzera. A Parigi, infine, ha dato dimostrazione delle sue capacità Easymile.

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