martedì 6 luglio 2021
Riaprono i padiglioni di Rho FieraMilano per la due giorni dedicata ai tessuti e agli accessori. Il presidente Barberis Canonico: grande partecipazione nonostante le limitazioni ai viaggi
Milano Unica riparte in presenza con 270 espositori
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La moda italiana cerca di ripartire dopo la lunga parentesi imposta dalla pandemia. E lo fa dalla sua città simbolo, con la riapertura dei padiglioni della Fiera di Rho che per due giorni ospitano la 33esima edizione di Milano Unica. Un’edizione da record nonostante la situazione, molti compratori per via dell’emergenza sanitaria non saranno presenti, con 270 espositori, il 27% in più rispetto all’edizione del settembre 2020. Di questi 224 sono italiani e 46 stranieri. In mostra le collezioni di tessuti e accessori dell’alto di gamma per uomo, donna e bambino per la stagione invernale 2022-2023. In crescita le presenze dai maggiori distretti tessili italiani: 34 espositori da Prato, 31 da Biella e Vercelli, 30 da Como, 24 da Varese, 17 da Bergamo, 15 da Milano e 13 da Modena, mentre le presenze straniere sono guidate da 12 portoghesi, 7 francesi e 7 inglesi. Si tratta della prima vera fiera in presenza dopo oltre un anno e mezzo. Un momento "significativo", come lo ha definito il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti collegato in video. «Qualche mese fa quando discutevamo delle date delle riaperture, un po’ di coraggio è servito e adesso si riapre in ogni settore» ha sottolineato. Il punto di partenza è l’analisi sulle prospettive per i prossimi anni realizzata da Bain & Company e presentata da Claudia D’Arpizio. Nel 2019 il comparto lusso e premium aveva un valore di 288 miliardi di euro, ma nell’anno della pandemia ha subito un tracollo del 24%. La ripresa è iniziata sia pure con un ritardo per il tessile rispetto a quella dei brand a causa dello stock inutilizzato di materia prima accumulato nel periodo del Covid. Per un ritorno alla normalità però bisognerà attendere il 2023-2024. Nel frattempo si stanno consolidando alcuni trend quali il ruolo trainante della Cina, una maggiore tenuta degli accessori rispetto all’abbigliamento per effetto soprattutto delle vendite sui canali digitali (che ormai rappresentano il 27% del totale) e un forte interesse dei consumatori verso l’abbigliamento sportivo e casual. Il presidente della Camera della Moda, Carlo Capasa ha lanciato la proposta di un’alleanza italo-francese. «Per la ripartenza del settore moda si dovrebbe pensare a un’alleanza tra Francia e Italia come fossero un solo paese. Siamo gli unici Paesi in cui si parla di moda e sostenibilità». «Questa edizione in presenza è particolarmente importante per il messaggio di fiducia che viene dato all’intero comparto» ha detto Alessandro Barberis Canonico, presidente di Milano Unica. «Le difficoltà nei viaggi soprattutto da Cina, Usa e Gran Bretagna non hanno scoraggiato i nostri espositori che hanno dato un importante segnale di unità e partecipazione» ha aggiunto ricordando che prima della pandemia il 60% dei buyer arrivava dall’estero. Milano Unica arriva «dopo 16 mesi di chiusura, a eccezione di una piccola parentesi» ha osservato l’ad di Fiera Milano Luca Palermo. L’emergenza sanitaria ha reso indispensabile accelerare sulla via della digitalizzazione con un ulteriore sviluppo del marketplace digitale della fiera. Tra le principali novità la possibilità per le aziende espositrici di offrire uno showroom virtuale, con livelli di accessibilità differenziati ai compratori.

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