mercoledì 1 gennaio 2014
​Con 285.000 aziende è al secondo posto dopo Roma per numero di attività aperte, ma rimane la locomotiva del Paese per vivacità e innovazione.
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La Milano imprenditoriale fa fatica ma resiste. E rimane la locomotiva italiana, per vivacità sui mercati, anche esteri, e innovazione. Con le sue 285.000 imprese in attività tra metropoli e provincia, è al secondo posto in Italia dopo Roma (337.000). L'economia del capoluogo lombardo, secondo la Camera di commercio milanese, nel 2013 è rimasta stabile, aiutata anche dall'export. Al primo posto si trovano le attività commerciali (24,9%). Poi si vengono le costruzioni (14%) e il settore immobiliare (10,7%) che nonostante il periodo negativo sono riusciti anche a ridisegnare molti quartieri cittadini. Anche il settore manufatturiero si mantiene a un buon livello, pare al 10,6% del totale delle aziende. Da notare che nel 2013 è cresciuto il comparto delle forniture di energia elettrica, gas e vapore. Gli ambiti in cui Milano eccelle a livello nazionale sono, anche nell'anno appena trascorso, informazione e comunicazione e poi le attività scientifiche, tecniche e professionali.
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