venerdì 25 novembre 2016
Fino a domenica alla Fiera di Rho 2.000 auto d'epoca in esposizione. All'asta alcuni straordinari pezzi storici: un mercato quello dei collezionisti che si rivaluta più del 100% in 5 anni
Le Maserati Barchetta 250 S, Ferrari Barchetta 250 Mille Miglia e Ferrari 250 SWB Competizione

Le Maserati Barchetta 250 S, Ferrari Barchetta 250 Mille Miglia e Ferrari 250 SWB Competizione

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La sesta edizione di Milano AutoClassica ha aperto i battenti a Fiera Milano (Rho) con 2.000 auto d’epoca in esposizione, molte delle quali anche in vendita. Ma anche con il meglio della produzione attuale di Abarth, Alfa Romeo, Aston Martin, Infiniti, Jaguar, Jeep, Lamborghini, Land Rover, Maserati, McLaren, Tesla. Il tutto su 50 mila metri quadrati coperti (padiglioni 18, 22 e 24), affiancati a un circuito esterno di 1,4 chilometri destinato a gare, sfilate e test drive. Tra blasonate regine della strada, cariche di anni e di fascino, e supercar da sogno, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Ma due vetture ben rappresentano i due mondi di Milano AutoClassica e ne sono la perfetta icona: la nuovissima Lamborghini Centenario, capolavoro di design e tecnologia prodotto in soli 40 esemplari per celebrare i 100 anni di Ferruccio Lamborghini, e un’eccezionale Ferrari 275 GTB/6C Alluminio del 1966, messe all'asta da RM Sotheby’s.

Il presente. Passato e presente si intrecciano in questa manifestazione, che resterà aperta fino a domenica 27 novembre, in una felice contaminazione premiata dal pubblico con un’affluenza in crescita edizione dopo edizione. Un pubblico fatto da amatori e collezionisti di vetture d’epoca ma anche da consumatori interessati a toccare con mano alcuni dei migliori prodotti proposti oggi dall’industria automobilistica: dalla Aston Martin DB11, mai presentata prima a Milano, che con il suo nuovissimo motore biturbo da 5,2 litri è la più potente e scattante DB finora realizzata, alla coupé sportiva Q60 di Infiniti; dalla più performante Jaguar mai realizzata, la F-Type SVR cabrio spinta da un motore 5.0 V8 Supercharged con 575 cavalli, alla Model X di Tesla, il SUV più sicuro, più veloce e più capiente della storia, fino alla nuova Giulia Veloce, reduce dalla “prima” mondiale al Salone di Parigi


Le “classiche”. Non a caso proprio tre eccezionali pezzi storici (Maserati Barchetta 250 S, Ferrari Barchetta 250 Mille Miglia, Ferrari 250 SWB Competizione, per l’occasione tutti e tre rosse) accolgono il visitatore all’ingresso della mostra. Cariche di anni e di fascino, restano comunque loro le regine della scena. E questa volta la già vastissima offerta di Milano AutoClassica viene ulteriormente arricchita da un evento senza precedenti: la grande asta di RM Sotheby’s. Si tratta di auto, ma anche moto, natanti e biciclette d’epoca, il cui valore spazia da alcune migliaia di euro ai 2-3 milioni. Nella fascia top fanno bella mostra di sé, accanto alla Ferrari 275 GTB/6C Alluminio, stimata 2,4-2,8 milioni di euro, esemplari unici come una Porsche Carrera GT del 2005, valore (650.000-800.000 euro); una Maserati MC12 del 2004 (1,1-1,3 milioni); una Ferrari 365 GTC del 1969 (550.000-650.000); una Porsche 959 Komfort del 1988 (600.000-700.000 euro). E molto altro. Tutti “pezzi” che ogni visitatore di Milano AutoClassica potrà vedere da vicino e apprezzare, poiché l’accesso al padiglione 24 è libero. Solo l’ingresso nell’area specifica in cui si potrà partecipare all’asta prevede un biglietto, una registrazione e un deposito cauzionale.

Il mercato. L’interesse per le quattro ruote d’epoca non cessa di crescere e ormai va al di là del mondo dei puri collezionisti. L’acquisto di una di queste auto è anche - e sempre più spesso - scelta calcolata di investimento. Pochi probabilmente lo sanno, ma i numeri lo dimostrano: le auto classiche sembrano davvero uno dei migliori investimenti possibili, anzi il più remunerativo in assoluto. La Knight Frank, società statunitense che si occupa di investimenti globali, stima il loro rendimento su 5 anni al 111% e quello su 10 al 469%, a fronte del 17% e 226% rispettivamente per le opere d’arte e del 36% e 254% per l’oro. A conclusioni analoghe giunge AXA ART, secondo cui la performance dell’investimento in classic car, pari al 106% su tre anni e al 267% su sette, supera di gran lunga quella di ogni altra forma di investimento, dai tradizionali beni rifugio (arte, oro e diamanti) alle azioni.

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