martedì 19 agosto 2014
Il 56,2% ha verificato l'esistenza di opportunità lavorative, il 29% per ragioni di natura amministrativa ossia per confermare lo stato di disoccupazione o per rinnovarlo (26%) oppure per iscriversi (18%).
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La gran parte dell'utenza straniera (extra Ue) in cerca di occupazione, si è recata presso un Centro pubblico per l'impiego per verificare l'esistenza di opportunità lavorative (56,2%), mentre una quota altrettanto rilevante lo ha fatto per ragioni di natura amministrativa ossia per confermare lo stato di disoccupazione (29%), o per rinnovarlo (26%) oppure per iscriversi (18%).L'analisi dei motivi di contatto mostra, quindi, una fruizione prevalentemente amministrativa dei servizi da parte dei lavoratori extracomunitari dal momento che sia in termini di orientamento, sia in termini di accesso ad altre misure di politica attiva, le percentuali sono bassissime.Infatti, le stime, che oscillano entro intervalli anche ampi, dimostrano come solo il 3% dei 296 mila lavoratori stranieri in cerca di lavoro che è entrato in contatto con un centro per l'impiego ha beneficiato di servizi di consulenza ed orientamento, solo lo 0,6% ha ricevuto un'offerta di lavoro e lo 0,2% di opportunità di formazione.Per i lavoratori stranieri l'offerta di servizi a valore aggiunto è debolissima, segno di un livello di partecipazione alle politiche attive assai modesto.
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