lunedì 2 novembre 2015
​Rallenta la crescita del mercato a ottobre (+8,3%). Impatto ridotto su Volkswagen, dove Audi compensa il calo degli altri marchi del Gruppo. E gli italiani continuano a preferire il gasolio 
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​Non vola come ha fatto di recente, ma continua comunque a crescere il mercato dell’automobile in Italia. E il tanto temuto “effetto dieselgate” sembra aver inciso in maniera marginale sul risultato del mese appena concluso. A ottobre infatti, secondo i dati comunicati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sono state immatricolate 132.929 autovetture, con un aumento dell’8,56% rispetto allo stesso mese del 2014. Numericamente e percentualmente si tratta di una cifra più bassa rispetto a quella di settembre, quando la crescita toccò il 17,73% in più rispetto a un anno prima, e anche al dato medio dell’anno(+15,3%). Ma occorre considerare che ottobre 2015 ha avuto un giorno lavorativo in meno rispetto a quello del 2014 che fu comunque in assoluto uno dei mesi più positivi dell’anno.

Le cifre restano dunque incoraggianti per il comparto. E anche per Volkswagen che attendeva la giornata di ieri come un importante banco di prova, potendo verificare la risposta del mercato a distanza di un mese pieno dallo scoppio del caso delle emissioni truccate. Il singoli marchi del colosso di Wolfsburg in effetti hanno fatto registrare cali non indifferenti (Seat -11,17%, Volkswagen -6,85% e Skoda -0,23%), ma il forte incremento nelle vendite fatto registrare da Audi (+18,06%) ha compensato le perdite a livello di Gruppo. Bisognerà attendere il prossimo rendiconto mensile per valutare in maniera più precisa l’impatto della vicenda, ma per ora il dato è confermato anche a livello europeo: in Francia, ad esempio, Volkswagen ha perso il 3%. Meno quindi di quanto probabilmente temuto.

Lo scandalo del Gruppo tedesco inoltre pare non aver intaccato nemmeno la richiesta della motorizzazione diesel, al centro dell’inchiesta e grande imputata del momento: le immatricolazioni di auto a gasolio ad ottobre infatti hanno continuato a crescere a doppia cifra, incrementando la propria quota al 55,6% del totale, mentre continua il calo delle vetture a GPL (-30% in volume) e a metano (-33,3%). La prima risposta del mercato ha confermato dunque che gli acquirenti italiani non si sono fatti condizionare troppo dalle suggestioni delle scorse settimane, dimostrando maturità e senso delle proporzioni, soprattutto nei confronti di un marchio che si è macchiato di una truffa colossale ma che ha sempre garantito prodotti di alto livello.

Mentre in generale crescono le vendite a privati (+13,6%), torna a rallentare il noleggio (-4,4%), e restano stagnanti le immatricolazioni a societa (+0,9%), i numeri danno ancora ragione al Gruppo Fiat-Chrysler che sale del 10,8% ad ottobre, più della media del mercato. Con questo risultato, il consuntivo dei primi dieci mesi del 2015 chiude a quota 1.330.005 vetture, (+ 14,67% rispetto a un anno fa), che conferma l’attesa di un volume di immatricolazioni per l’intero 2015 di circa 1.560.000 unità. Dall’inchiesta congiunturale mensile condotta dal Centro Studi Promotor «emerge un quadro decisamente positivo - dice una nota - che induce a ritenere che la ripresa sia ormai consolidata, anche grazie alla forte domanda di sostituzione del parco circolante accumulata negli anni della crisi».

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