sabato 23 maggio 2020
Da un’indagine di BCA Italia su prospettive e livelli di stock dei car trader italiani emerge un inaspettato ottimismo
Mercato, l'automobile ripartirà dall'usato
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Pochi soldi da investire, prospettive difficili da intuire e un futuro tutto da inventare. Il mondo dell'automobile è ripartito con il freno a mano tirato, e a caccia di indicazioni per capire dove andrà il mercato dopo il lockdown. BCA, società leader in Europa nel settore del remarketing auto, si è rivolta ai più importanti trader italiani – sviluppando un sondaggio d'opinione strutturato basato su telefonate individuali e un questionario online. Il campione (123 intervistati) è stato analizzato suddividendo le risposte per dimensione d’impresa (top buyer / piccoli buyer) e per geografia (nord / centro-sud). Dall’indagine emerge un quadro abbastanza sorprendente. In una situazione imprevista ed estrema, che ha fatto scendere di 30 punti l’indice di fiducia dei concessionari tra gennaio e aprile, i professionisti del remarketing sono relativamente ottimisti, e si dichiarano pronti a cogliere le opportunità che si creeranno con la piena riapertura.

“Il mercato dell’auto è un sistema complesso, che funziona grazie a un perfetto equilibrio tra vendita, post-vendita e remarketing. Il business dell’usato è un tassello fondamentale, perché garantisce la rotazione (e sostiene il valore) delle auto portate in permuta dai clienti”, dice Barbara Barbieri, Amministratore Delegato di BCA Italia. “La nostra ricerca mostra che gli operatori di settore, pur nelle enormi difficoltà del momento, credono nella ripresa e si preparano a investire sul business usato. Questo è un segnale positivo per tutto il mercato”.
Alla domanda “Come andrà l’usato rispetto al nuovo?”, il 41% degli intervistati risponde che l’usato ripartirà più rapidamente. Solo il 7% crede il contrario. Gli altri ritengono che non vi sarà sostanziale differenza. Alla domanda “Qual è la sua sensazione sul post-lockdown?”, il 60% risponde di essere poco o per nulla preoccupato. La percentuale è ancora maggiore al nord (63%) e tra i top buyer (66%). I “molto pessimisti” sono solo il 9%.

Di fronte alla richiesta di una previsione sull’andamento di maggio, i giudizi si sono divisi:
· il 48% pensa che in una prima fase prevarrà la prudenza anche negli acquisti,
· il 47% ritiene che le prime riaperture segneranno un miglioramento,
· il 5% è incerto e non si pronuncia

Nonostante questa incertezza sugli effetti a breve, una percentuale pari a quasi tre quarti degli intervistati pensa di fare acquisti di vetture usate nel corso del mese, in previsione di una ripresa significativa a giugno e luglio (attesa dal 40% dei trader consultati).

A fine aprile, UNRAE stimava almeno 350.000 vetture ferme sui piazzali dei concessionari, ed esprimeva la forte preoccupazione della categoria. Dal survey di BCA Italia emerge invece un dato in controtendenza: tre quarti dei trader di auto usate definiscono “normale” il loro livello di stock.
Alla domanda: “Come giudica la situazione del suo stock?”, il 75% risponde che è sotto controllo. Solo il 2% dichiara un livello anomalo. Nella maggior parte dei casi si tratta di clienti che si approvvigionano di prodotto “just-in-time” via asta – e sono quindi in grado di “sorvegliare” e programmare i loro stock. In sintesi, l'indagine di BCA Italia fa emergere primi segni di ottimismo, fondati su una sensazione comune fra gli operatori professionali: all’usato si rivolgeranno i clienti finali che non intendono affrontare la spesa di un’auto nuova, e al tempo stesso intendono ridurre l’uso dei mezzi pubblici nell’attuale situazione.

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