martedì 22 maggio 2018
Previste tre nuove aperture: Bologna, Torino e Roma. Tra i profili richiesti: istruttori, addetti alla segreteria, addetti all'accoglienza, addetti alle pulizie
Personale da inserire in palestra
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McFit, la catena tedesca di palestre, continua il suo piano d’espansione in Italia: entro la fine dell’anno saranno tre le nuove aperture, a Bologna, Torino e Roma. Alle nuove aperture lavoreranno oltre 150 persone, mentre – a regime – saranno circa 60 i nuovi contratti attivati (è possibile inviare il proprio cv a lavoro@mcfit.com). Tra i profili richiesti: istruttori, addetti alla segreteria, addetti all'accoglienza, addetti alle pulizie. Dal 2011, anno dell’inaugurazione del primo centro italiano a Verona, la multinazionale ha aperto 29 centri nel nostro Paese, che costituisce il terzo mercato in Europa per il fitness. Prerogativa di McFit, quella di offrire palestre di alto livello, dal design avanguardistico, con una vasta scelta di allenamenti, a un prezzo che chiunque si possa permettere. Sono 250 i centri oggi in Europa - in cinque diversi Paesi - aperti 365 giorni l’anno e accessibili dagli abbonati con una sola membership card.

Da segnalare anche che dopo oltre 20 anni il ceo e socio unico della più grande catena di centri fitness d’Europa, Rainer Schaller, lascia la guida di McFit, la multinazionale tedesca da lui fondata. Con effetto immediato Schaller (49 anni) si ritira dalla gestione operativa e cede questo ramo al suo coo, Vito Scavo. «In passato ho avuto collaboratori di alto livello – ha dichiarato Schaller – ma con nessuno di loro mi sarei mai sentito tanto sicuro da arrivare a compiere questo passo. La nostra azienda ha una filosofia molto particolare che è fondamentale aver interiorizzato per poterla portare avanti con successo».

Figlio di immigrati provenienti dalla provincia di Bari e trasferitisi in Baden
Württemberg nei primi anni ‘80, Vito Scavo (43) è la perfetta incarnazione del self-made man”. Grazie alla passione per il fitness, alla determinazione maturata in anni di pratica di sport da combattimento (detiene il 2° dan di Ju Jitsu; è stato campione nazionale tedesco di kickboxing e campione europeo di Karate) e a uno spiccato spirito imprenditoriale (a 19 anni era già proprietario della sua prima palestra), Scavo arriva in McFit attraverso una strategia mirata. Appassionatosi in Germania al modello McFit, decide di tornare in Italia e aprire una catena di palestre del tutto simile a quella fondata da Schaller, per disposizione degli ambienti, materiali e arredi, filosofia di business. Nel 2011, fonda a Treviso “Happy Fit” che, in soli tre anni, arriva a contare 14 centri in tutta Italia, con un fatturato di nove milioni di euro. Da lì all’integrazione della catena in McFit Global Group e all’ingresso di Scavo nel Gruppo come braccio destro di Schaller, il passo è breve.

«Rinunciare non è mai stata un’opzione per me – spiega Scavo –. Sapevo quindi che avrei dovuto tentare un approccio diverso per riuscire a farmi notare». Oggi Vito Scavo non soltanto assume la gestione del core business di McFit Global Group, ma diventa comproprietario di McFit Italia.

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