mercoledì 11 dicembre 2024
Cauto ottimismo da parte delle aziende italiane. Ma solo un'impresa su quattro ha raggiunto la parità di genere
Anna Gionfriddo, ad di ManpowerGroup Italia

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Per l’inizio dell’anno nuovo il Meos-ManpowerGroup Employment Outlook Survey registra un cauto ottimismo da parte delle aziende italiane per quanto riguarda le loro previsioni sulle assunzioni. Anche di fronte a un clima economico delicato, la maggioranza delle aziende pensa di aumentare i propri organici nei prossimi tre mesi. Il Neo-Net Employment Outlook (previsione di occupazione) del prossimo trimestre è infatti del +19% al netto degli aggiustamenti stagionali, un dato positivo per il 17esimo trimestre di fila. Il dato non presenta variazioni rispetto al trimestre di chiusura dell’anno attuale, mentre è superiore di 6 punti percentuali nel confronto anno su anno. A livello di singoli settori, si rileva un rallentamento del settore It e delle Telecomunicazioni, pur mantenendo aspettative positive, mentre si confermano trainanti Energia, Utilities, Sanità e Life Sciences.

«Nonostante una congiuntura economica ancora incerta, sono molte le aziende italiane che si mostrano resilienti e prevedono di aumentare gli organici nel prossimo trimestre - spiega Anna Gionfriddo, amministratrice delegata di ManpowerGroup Italia -. Il nostro report ha indagato anche a che punto siamo rispetto alla piena parità di genere: oggi solo un’azienda su quattro ritiene di aver raggiunto la piena parità e tra due anni questo valore si prevede salirà al 41%. Il basso tasso di occupazione femminile è uno dei problemi principali della nostra economia: una migliore eguaglianza nei luoghi di lavoro avrà ricadute positive su tutto il mercato».

Pur in un clima di ragionevole stabilità, in cui la media dei settori prevede un aumento degli occupati nel prossimo trimestre, si notano differenze tra i diversi comparti, che riflettono il calo della produzione indicato da Istat e dalle associazioni di categoria. Dal confronto tra ultimo trimestre del 2024 e primo del 2025 ne escono rafforzate le organizzazioni in ambito energia e utilities, che passano da un Neo del +28% al +41% (13 punti percentuali in positivo), in ripresa quelle di sanità e life sciences che passano da +4% a +24% (20 punti in positivo). Stabili le previsioni di assunzione dei comparti dei beni di consumo e servizi (da +21% a +20%, -1 punti), industria e materiali (da +18% a +17%, -1 punti) e trasporti, logistica e automotive (da +17% a +13%, -4 punti). Da segnalare invece un deciso rallentamento nelle assunzioni previste – ma non un calo degli occupati – per le aziende finanziarie e immobiliari (da +28% a +19%, -9 punti), telecomunicazioni (da +25% a +15%, -10 punti) e il settore IT (da +41% a +20%, -20 punti), pur rimanendo uno dei settori con le migliori prospettive.

Nel confronto tra macroregioni del Paese il Nord Ovest torna in vetta con prospettive d’assunzione del +22%. Si conferma da un trimestre all’altro anche l’ottimismo registrato nell’area Sud e Isole con +18%, mentre il Nord Est vede calare le proprie previsioni di 12 punti percentuali – da +28% a +16% – e scivola in terza posizione. Rimane la zona geografica con le previsioni relativamente peggiori, ma pur sempre tendenti a un aumento degli organici delle imprese, quelle del Centro Italia con +11%, -5 punti rispetto all’ultimo trimestre 2024.

Andando a suddividere le aziende in base alle dimensioni, si rileva come al crescere dell’organico già presente cresce anche l’intenzione di assumere. Per le microimprese fino a 10 collaboratori e collaboratrici la prospettiva d’assunzione è pari al +10%, mentre per le piccole aziende tra 10 e 49 persone assunte è del +14%. Guardando alle medie organizzazioni tra i 50 e i 249 lavoratori e lavoratrici, la prospettiva è del +18%. Per le grandi imprese fino a 1.000 dipendenti, il dato è del +21%. Per le grandissime aziende il valore registrato è ancora migliore: +41%. In leggera controtendenza quanto registrato per le organizzazioni ancora di livello superiore con oltre 5mila dipendenti, registrando comunque un buon +21%.

La ricerca di ManpowerGroup rileva inoltre la percezione delle aziende italiane riguardo la parità di genere: il 26% ritiene di aver già raggiunto la piena eguaglianza al proprio interno, mentre un ulteriore 41% afferma di essere vicino alla completa parità. Il 24% pensa di essere ancora lontano dall’obiettivo, e l’8% delle imprese italiane presume di avere ancora una lunga strada da fare davanti a sé (1% non sa/non indica). Se si guarda a scenari futuri, il 41% delle aziende confida che entro due anni avrà raggiunto la piena parità di genere.

Tra le iniziative messe in atto che secondo le imprese possono contribuire a processi di assunzione e retention più paritari, il 42% indica la costruzione di relazioni di fiducia tra i vari team, mentre per il 39% è importante aiutare concretamente il benessere delle persone in organico e delle collaboratrici. Per il 37% delle organizzazioni sono utili modalità flessibili per luoghi e orari di lavoro, politiche per assicurare uguali possibilità di carriera e ricompensare gli sforzi di collaboratori e collaboratrici per promuovere il rispetto dei parametri Dei– Diversity, Equity & Inclusion.



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