mercoledì 20 dicembre 2017
Il bilancio dei primi 20 anni: dall’autorizzazione ministeriale ottenuta nel 1997 al nuovo percorso per lo sviluppo delle competenze
Oltre 1,5 milioni di persone avviate all'occupazione
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Manpower Group in Italia si appresta a celebrare il suo primo ventennio raggiungendo il traguardo di
tre milioni e mezzo di contratti di lavoro stipulati e oltre un milione e mezzo di persone avviate a un’occupazione in oltre 100mila aziende italiane.
Era il 23 dicembre 1997 quando Manpower ottenne dal ministero del Lavoro l’autorizzazione a operare, come prima azienda in Italia, in qualità di agenzia di fornitura di lavoro temporaneo. Da allora l’azienda è cresciuta in Italia accompagnando, e in alcuni casi anticipando, l’evoluzione economica e storico-sociale del Paese. Manpower ha contribuito all’affermazione della cultura della flessibilità del lavoro, supportando le aziende nella comprensione delle dinamiche e, al contempo, favorendo la costruzione di un sistema di tutele e diritti per i lavoratori temporanei. Parallelamente, l’azienda ha investito in innovazione per essere all’altezza delle sempre più sofisticate soluzioni richieste dalle aziende e per adeguare i servizi e strumenti ai candidati.

Nel suo messaggio di saluto per i 20 anni di Manpower Group, il ministro del Lavoro
Giuliano Poletti ha sottolineato l’importanza di alcuni temi che hanno contraddistinto questo periodo. In particolare il ministro ha evidenziato l’importanza del tema «della sussidiarietà che si è realizzata intorno alle tematiche del lavoro e dei servizi al lavoro: una logica nuova che ha visto la parte pubblica più concentrata nella definizione degli strumenti e le agenzie operare con una capacita di coerenza rispetto agli obiettivi che ci ha aiutato molto ad ottenere i risultati prefissi». Un secondo passaggio culturale importante riguarda «la relazione che stiamo costruendo tra scuola lavoro e società: si va superando una idea di separazione per sfere e di contesti che non dialogano». Il ministro ha ricordato una terza novità culturale di questi anni quale «il passaggio dalle politiche passive alle politiche attive: un cambio di approccio per nulla semplice ma che si sta pian piano realizzando». Poletti ha annunciato che «a giorni, attraverso la conclusione della sperimentazione dell’assegno di ricollocazione, e dopo un esame congiunto sull’esito, saremo pronti

per passare ad una applicazione piena». Infine, ha ricordato che la ripresa si sta realizzando «non senza lavoro, anche se la ripresa ci consegna un lavoro diverso: abbiamo perso molti occupati, nell’edilizia e nella manifattura ma ne stiamo recuperando molti nei servizi. I dati sono importati: abbiamo recuperato più 930mila posti di lavoro di cui 530 mila stabili, ma la frammentazione del lavoro è un dato che è sotto gli occhi di tutti e dobbiamo chiederci come governarli in termini positivi. C’è molto da fare ancora e soprattutto in direzione dei giovani».

Un impegno che oggi Manpower Group in Italia concretizza nei suoi 230 uffici e oltre 1.800 dipendenti diretti. Il gruppo può contare su 13mila clienti l’anno, oltre 300mila contratti stipulati ogni anno e più di 45mila persone al lavoro ogni giorno.

«Sono numeri imponenti che non interpretiamo come un punto di arrivo, bensì di partenza: i
cambiamenti che continuamente mutano il mercato del lavoro assieme alle sfide portate dalla
digitalizzazione e da quella che possiamo definire la quarta rivoluzione industriale, ci impongono di
non fermarci. Lavoreremo per guardare al futuro supportando lavoratori, giovani talenti e imprese a
puntare sulla formazione continua, necessaria a formare le skills del futuro, che costituiscono la vera
leva per la competitività e la sostenibilità di tutto il Sistema. Alla luce della rivoluzione in atto, siamo
sempre più convinti che il miglioramento continuo di ciascun individuo rappresenti la chiave di volta
per il progresso sociale e la crescita economica».

Per continuare ad accompagnare i talenti nello sviluppo della propria carriera, Manpower lancia il
progetto My Path. Un percorso di sviluppo personale e professionale a 360° che supporta i candidati
durante tutte le fasi del ciclo di vita lavorativo, dall’orientamento, alla formazione, alla valutazione
delle competenze, fino all’opportunità lavorativa.
Tutto grazie all’integrazione di tecnologie e
metodologie innovative, ma soprattutto con uno sguardo prospettico sullo sviluppo di percorsi
professionali allineati alle esigenze del mercato del lavoro futuro. Un modello necessario considerando lo scenario attuale che vede il settore manifatturiero e metalmeccanico, maggiormente impattati dalle nuove tecnologie, lasciare spazio per numero di contratti stipulati, ai servizi e al commercio. Gli effetti della digitalizzazione si vedono anche nel settore Finance, dove oltre il 54% dei vecchi lavori è a rischio, o nel Legal, dove viene sempre più impiegata l’intelligenza artificiale. Questo mentre nei Paesi Ocse, i posti che richiedono livelli di competenze più elevati stanno crescendo più velocemente. Le aziende devono puntare alla formazione continua per restare competitivi e sviluppare nuove competenze, perché in futuro ci saranno interi settori di cui oggi non abbiamo nemmeno sentito parlare. Questo anniversario è dunque l’occasione non solo per ripercorrere i cambiamenti che hanno segnato il mercato del lavoro e caratterizzato l’evoluzione di Manpower stessa, ma anche di pensare alle sfide dei prossimi 20 anni, che sono già iniziate con la digitalizzazione, i progressi dell’intelligenza artificiale e la realtà virtuale.

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