giovedì 27 dicembre 2018
Incredibile svista nel testo finale relativo all'ecotassa: “dimenticata” la rottamazione delle Euro 0
 Sconto per le storiche e per la patente Tir dei giovani
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Sconti per i giovani che prendono la patente per guidare un Tir e riduzioni sul bollo per le auto storiche con 20 anni di anzianità. Sono i provvedimenti che riguardano l'automobile (oltre all'ecotassa) inseriti nella manovra economica che torna oggi all'esame della Camera per la terza e definitiva lettura.

Si dimezza dunque la tassa automobilistica per le auto che, pur non avendo superato i 30 anni d'età, sono iscritte ad un registro delle auto storiche ed hanno il relativo certificato di rilevanza storica. In particolare fino ad oggi le auto sopra i 30 anni sono esenti dalla tassa di possesso: ora arriva lo sconto del 50% per quelle che hanno un'anzianità di immatricolazione compresa tra i 20 e i 30 anni.

La legge di bilancio inoltre prevede per i giovani conducenti (fino a 35 anni) di veicoli per trasporto merci il rimborso del 50% delle spese sostenute per il conseguimento della patente e delle abilitazioni professionali. L'aiuto va al personale assunto con contratto stabile da imprese di autotrasporto che per i rimborsi erogati ai giovani conducenti potranno avere un massimo di 1.500 euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020. Lo sconto scatta entro sei mesi dal contratto.

C'è una curiosità (ma anche una grave svista) invece per quanto riguarda l'ecotassa. Diversamente da quanto previsto dalla bozza presentata la scorsa settimana infatti, dal provvedimento che premierà con un incentivo l'acquisto di vetture elettriche o ibride plug-in, è misteriosamente scomparsa la rottamazione delle Euro 0. Forse per un errore di trascrizione per mettere le mani sull’incentivo massimo, chi acquisterà macchine con emissioni di anidride carbonica fino a 70 g/km potrà rottamare vecchie Euro 1, 2, 3, 4 ma non, incredibilmente, le più vecchie Euro 0, vetture prive di qualsiasi sistema di abbattimento di polveri e di sostanze inquinanti immatricolate fino al 31 dicembre 1992. Secondo quanto pubblicato da Quattroruote sul suo sito, «l’errore è talmente clamoroso che il governo non potrà esimersi dal metterci una pezza (e fortunatamente c’è tempo, visto che la rottamazione partirà l’1 marzo 2019)».

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