lunedì 11 marzo 2013
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Disposto a sacrificare tutto pur di far carriera, di avere uno stipendio elevato e occupare una posizione di responsabilità: il luogo comune sul perfetto manager dice questo. Ma i dati di una ricerca Accenture rivelano che non è così e le aziende che intendono essere più attrattive dovranno riflettere. Perché la famiglia e soprattutto la possibilità di mantenere in equilibrio la vita privata e quella lavorativa, la cosiddetta conciliazione famiglia-lavoro, tornano alla ribalta.
Oltre 4mila manager di aziende medio-grandi di 33 Paesi, infatti, alla domanda su quali siano le priorità in base alle quali definiscono il successo, dicono che prima del raggiungimento di uno status e di un titolo professionale elevato viene la sfera personale e privata. In particolare, oltre la metà degli intervistati (il 52%) ha rifiutato una nuova opportunità lavorativa a causa delle preoccupazioni legati alle possibili ricadute negative sulla vita personale. Dopo l’equilibrio tra lavoro e sfera privata, nella classifica delle priorità seguono carriera, stipendio, riconoscimento e autonomia.
In generale, per il 70% delle donne e degli uomini interpellati è possibile avere una carriera di successo e una vita personale piena. Importante anche il ruolo della tecnologia: sebbene le opinioni sull’impatto della tecnologia sulla vita personale siano contrastanti (il 75% lavora anche nei giorni di permesso, ad esempio controllando la posta elettronica), c’è condivisione sul fatto che la tecnologia permette maggiore flessibilità negli orari di lavoro.
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