lunedì 3 giugno 2013
La lotta all'evasione ''continua ad essere un elemento centrale e imprescindibile nell'azione di risanamento della finanza pubblica'' ma ''la strategia adottata dal legislatore nel corso della passata legislatura e' stata caratterizzata da andamenti ondivaghi e contraddittori''.
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La lotta all'evasione ''continua ad essere un elemento centrale e imprescindibile nell'azione di risanamento della finanza pubblica'' ma ''la strategia adottata dal legislatore nel corso della passata legislatura e' stata caratterizzata da andamenti ondivaghi e contraddittori''. Cosi' la Corte dei Conti nell'ultimo rapporto sul coordinamento della finanza pubblica. Il redditometro non risolverà il problema della lotta all'evasione, sostiene la Corte dei Conti, rilevando che "il clamore mediatico suscitato dal nuovo meccanismo di ricostruzione sintetica dei redditi appare francamente sproporzionato alle limitate potenzialità dello strumento e alla presumibile efficacia dello stesso". Alcune misure di lotta all'evasione fiscale, come lo 'spesometro', con il quale vengono registrate tutte le operazioni verso i consumatori finali di importo pari o superiore a 3.600 euro, comportano alcuni "rischi", tra i quali "effetti negativi sui consumi" o, "peggio", l'aumento della "propensione ad effettuare acquisti di beni e servizi in nero", rileva la Corte dei Conti.
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