sabato 13 settembre 2014
​​Il sindaco della capitale britannica propone il pagamento di un ticket in base alle miglia percorse. Pendolari in allarme:
si pagherà anche il parcheggio privato al lavoro
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Dopo aver subito una bruciante sconfitta durante il Governo di Tony Blair (1,8 milioni di firme fecero abrogare il progetto di una tassa di 1,34 sterline per miglio percorso dai veicoli da trasporto) l'idea del cosiddetto road pricing, cioè di far pagare un ticket sulla base della percorrenza giornaliera, torna di attualità nell'area di Londra grazie alla incessante “creatività” del sindaco Boris Johnson. In aggiunta alla proposta già comunicata di far pagare alle auto diesel una tassa supplementare di 10 sterline al giorno (12,6 euro) per entrare nell'area di Londra soggetta alla Congestion Tax (11,50 sterline, cioè 14,46 euro), Johnson prospetta ora la necessità di introdurre nuove radicali misure per abbattere le emissioni pericolose nell'area metropolitana londinese. Tra queste ci sono il pagamento di un ticket in base alle miglia percorse - da rilevarsi evidentemente con sistemi di geolocalizzatori obbligatori a bordo dei veicoli - con sconti o esenzioni per le auto e i mezzi commerciali con basse emissioni o zero emissioni.
 
Nel documento si parla anche di misure per dissuadere quanti si recano al lavoro in auto facendo pagare la sosta anche a chi parcheggia in aree private. Replicando quanto già varato dal Nottingham City Council (che ha istituito una tassa di 362 sterline, cioè 455 euro, all'anno per ogni piazzola interna alle aziende) Johnson vorrebbe estendere il provvedimento a tutta la città con immaginabili conseguenze per i pendolari che si spostano in auto.
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La guerra che il sindaco di Londra ha già dichiarato alla mobilità privata ritenuta inquinante (come le auto con motore a gasolio) potrebbe stimolare l'avvio di una campagna di rottamazione. «Occorre rivedere lo schema di incentivi per le auto diesel - ha detto Johnson in un'audizione al Parlamento - un provvedimento che ne ha fatto crescere la quota». In Gran Bretagna il Governo ha in più fasi stimolato il mercato con incentivi e riduzioni delle imposte per le auto aziendali.
Tra il 2000 e il 2012 la quota dei diesel è salita dal 14% al 50%. «Mi dispiace per queste persone - ha detto Johnson - ma c'è stato un enorme errore da parte della politica». Ora il sindaco di Londra chiede che venga attuato un programma di rottamazione delle auto a gasolio attraverso un contributo di almeno 2.000 sterline (2514 euro) per l'acquisto di veicoli a basse emissioni o zero emissioni.
 
L'area della capitale britannica, assieme a quella di Birmingham e Leeds, resta tra le più inquinate d'Inghilterra e un recente studio ha evidenziato che con l'attuale situazione e senza provvedimenti radicali i limiti richiesti dalla Ue (che ha già avviato una procedura d'infrazione sull'inquinamento da NOx) non potranno essere raggiunti prima del 2030.
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