martedì 30 giugno 2020
I librai indipendenti hanno perso 140 milioni di fatturato. Ora l’84% delle aziende è in crisi di liquidità e fatica a pagare dipendenti e spese
Librerie indipendenti in difficoltà

Librerie indipendenti in difficoltà - Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

Non è il Covid 19 ad aver decretato la crisi delle librerie italiane e già nel dicembre scorso l’Associazione dei librai (Ali Confcommercio), denunciava la chiusura di oltre 2300 esercizi in appena cinque anni. Ma è certo che il lockdown ha peggiorato la situazione, mettendo praticamente in ginocchio l’intero settore. Delle 3670 librerie attive in Italia il 90% segnala un peggioramento dell’andamento economico e l’84% si dichiara in crisi di liquidità, il che significa non essere in grado di pagare i dipendenti, non riuscire a sostenere i costi di affitto o gestione e non poter far fronte agli adempimenti fiscali. I dati sono contenuti nell’Osservatorio Ali 2020, la prima ricerca commissionata a Format Research dall’associazione aderente a Confcommercio e presentata ieri alla stampa durante l’apertura dell’assemblea annuale.«Le settimane che abbiamo alle spalle e quelle che abbiamo davanti a noi nei prossimi mesi hanno messo e metteranno a dura prova la tenuta della rete delle librerie italiane – ha avvertito Paolo Ambrosini, presidente di Ali –. Ben 140 milioni di minor fatturato, nel periodo marzo-aprile, pari a circa 45 milioni di euro di mancati utili lordi: un macigno che le nostre 3.670 aziende si devono caricare sulle spalle, con il rischio concreto di non riuscire a reggerlo».

Se così fosse a pagarne le conseguenze sarebbero innanzitutto gli oltre 11mila occupati nel settore e le loro famiglie. Il 60% delle imprese ha già ridotto o prevede di ridurre il personale, mentre il 70% ha dichiarato di aver adottato la cassa integrazione. Da dicembre 2019 ad aprile 2020 l’occupazione del comparto è calata in totale del 6,6%. Come se non bastasse, il 41,7% delle aziende denuncia un aumento dei costi di gestione e il 45,3% un calo dei ricavi. Oltre il 63% non ha effettuato alcun tipo di investimento e quasi il 78% prevede che non lo farà almeno per i prossimi 12 mesi. Il 62,8%, infine, non riesce a mettere a disposizione dei consumatori un assortimento aggiornato e una libreria che non rinnova le sue proposte è destinata a scomparire.Le buone notizie vengono dall’impatto della quarantena sui modelli di business. Quasi il 27% delle imprese ha utilizzato per la prima volta (oppure ha intensificato) una piattaforma e-commerce, il 52% ha adottato altri canali per la vendita a distanza o per le consegne a domicilio. Tra coloro che sono passati al digitale, l’86,1% ritiene che sia una soluzione valida anche per il futuro.

«Il 2019 è stato contrassegnato da notizie quasi quotidiane di chiusure di librerie e da un grido di dolore degli operatori – ha continuato Ambrosini –. Le nostre imprese sono un pezzo della nostra società e non possiamo permetterci di perderle! Ciò che è emerso nelle settimane della crisi è che non ci può essere mercato del libro senza le librerie e i librai e che le librerie da sole non possono affrontare il mercato». Per questo l’associazione chiede interventi a fondo perduto, l’ampliamento del tax credit librerie e un forte sostegno alla domanda, oltre a un contributo del pubblico per la creazione di un portale nazionale delle librerie italiane. C’è poi il problema della concorrenza delle grandi piattaforme online e l’uso improprio di copie digitali e la reprografia abusiva. «Quella del settore è una crisi simmetrica di tutto il mondo della parola scritta, della "nostra" comunicazione, che è la comunicazione più profonda - commenta il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio -. L’informazione rapida conosce fortune subitanee ma abbiamo bisogno di questa solidità della parola. Rispetto all’accesso al credito e alla possibilità che le librerie, presidii del territorio, possano diventare l’obiettivo di gruppi criminali, occorre un impegno ancora maggiore delle istituzioni per preservare queste realtà».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: