venerdì 20 maggio 2016
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ROMA nergie rinnovabili e investimenti possono aiutare lo sviluppo dell’Africa. Il Continente nero è ricco di risorse energetiche, ma ha un limitato E accesso all’energia per le popolazioni. Basti pensare che la domanda di energia nell’Africa sub sahariana è cresciuta del 45% dal 2000 (circa 600 milioni di persone non hanno elettricità) e rappresenta solo il 4% del totale mondia-le, nonostante la popolazione locale rappresenti il 13% del totale. Rafforzare gli investimenti energetici e infrastrutturali per accelerare lo sviluppo è l’obiettivo principale di Res4Meddi cui ieri si è tenuta la conferenza annuale. Il network internazionale a cui partecipano aziende, fornitori di tecnologie, società di consulenza e mondo accademico ha l’obiettivo di supportare la diffusione delle energie rinnovabili nel Mediterraneo e di trovare soluzioni di efficienza energetica per soddisfare i bisogni energetici locali. Dalla fine dello scorso anno, Res4Med ha deciso di ampliare l’ambito geografico dell’associazione verso l’Africa Sub-sahariana alla luce delle enormi potenzialità e opportunità di crescita per il settore delle energie rinnovabili. Un impegno che si è concretizzato in Res4Africa la nuova iniziativa che mira a estendere le relazioni a tutti i Paesi africani. In tale contesto il settore privato e gli investitori stranieri avranno un ruolo fondamentale per sostenere i nuovi investimenti. Secondo l’Iea per soddisfare la domanda di approvvigionamento energetico saranno necessari ulteriori investimenti nella fornitura di energia di circa 110 miliardi di dollari l’anno. Anche grazie agli impegni presi durante la Cop 21 di Parigi, la Word Bank Africa stima un afflusso di capitali per un totale di 16,1 miliardi di dollari entro il 2020. «Il continente africano è importante e ha infinite potenzialità – spiega Francesco Venturini, ad di Enel Green Power e presidente di Res4Med ( vedi intervista a fianco) –. Il Continente è fondamentale per l’Italia e l’Europa sia per le grandi opportunità che offre in termini di impresa sia per risolvere alla radice il problema dei flussi migratori». Secondo Roberto Ridolfi, direttore generale Sviluppo e cooperazione internazionale presso la Commissione europea «non dobbiamo più parlare di aiuti, ma di sviluppo e investimenti. Oggi le leadership africane sono in grado di recepire un piano Marshall per l’Africa per un piano di investimenti che vada dall’energia all’agricoltura e ai trasporti. Questo è nell’interesse di tutti». «L’Italia deve essere il ponte tra Africa e Europa – osserva Mas- simo Gaiani, direttore generale per gli Affari globali del ministero degli Esteri –. In questo l’energia ricopre un ruolo fondamentale perchè è fattore di sviluppo e stabilizzazione. Le persone che vengono in Europa lo fanno per necessità, se ci fossero condizioni accettabili di vita nei loro Paesi resterebbero. Sviluppo, reti e infrstrutture allontanano i rischi di crisi politiche e sociali». Per Elham Ibrahim, commissario Infrastrutture ed Energia dell’Unione africana «il Continente ha molte risorse, ma carenza di elettricità. Dobbiamo lavorare insieme, Africa ed Europa, per risolvere i problemi. È un’opportunità importante da non lasciarsi sfuggire». © RIPRODUZIONE RISERVATA La conferenza L’INVESTIMENTO. L’impianto Enel Green Power di Palashewa in Sud Africa
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