martedì 16 settembre 2014

Solo l'ateneo di Bologna nei primi 200. Confermata la prevalenza dei nordamericani e degli inglesi. Crescono però la Cattolica, il Politecnico di Milano e Siena

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Timidi segnali di miglioramento delle università italiane nella classifica Qs - World University Ranking basata sull’osservazione di oltre 800 atenei nel mondo. L’Università di Bologna si conferma tra le prime 200 posizioni (è 182ª con un miglioramento di sei posizioni), mentre esce per due posizioni (è 202ª) la Sapienza di Roma. Restano comunque gli atenei italiani meglio collocati nella classifica che al primo posto vede piazzarsi per il terzo anno consecutivo lo statunitense Mit, Massachusetts Institute of technology. E nord americane o inglesi sono le università nei primi dieci posti.Sul versante italiano si assiste a un miglioramento, a volte anche consistente, delle posizioni dei nostri atenei. È il caso dell’Università Cattolica di Milano che balza dal 454° al 371° posto in classifica. Una crescita, commenta Pier Sandro Cocconcelli, delegato del rettore all’Internazionalizzazione, che «riflette un lavoro di consolidamento e sviluppo del network internazionale avviato ormai da alcuni anni, almeno dal 2010. Come ateneo abbiamo innanzitutto incrementato, in maniera strutturata, i nostri rapporti con quegli atenei internazionali che sono ai primi posti delle classifiche mondiali, per condividere esperienze e progetti nel campo della formazione e della ricerca».Soddisfazione espressa anche dall’Università di Siena che passa dal 460° al 551° posto. Anche il rettore del Politecnico di Milano Giovanni Azzone commenta positivamente il mantenimento del 229° posto, superando di 9 posizioni l’Università agli Studi di Milano. Bene anche l’Università di Pisa (245ª), quella di Padova (262ª), di Roma Tor Vergata (305ª), la Federico II di Napoli (345ª), l’Università di Firenze (352ª), il Politecnico di Torino (365ª) e l’ateneo di Pavia (371ª). Complessivamente in classifica l’Italia colloca 26 atenei.
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