domenica 1 marzo 2020
La bergamasca Automha offre un taglio dell’orario del 25% alle donne che hanno figli sotto i 10 anni Così facilita il bilanciamento famiglia-lavoro e diventa più attraente per i giovani talenti
La bergamasca Automha ha deciso di tagliare di due ore l'orario di lavoro delle mamme

La bergamasca Automha ha deciso di tagliare di due ore l'orario di lavoro delle mamme - (Ansa)

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Orario di lavoro leggero ma stipendio pieno. Sembra un sogno ma è una realtà per le mamme dipendenti di Automha, azienda bergamasca, che ha deciso di adottare dall’inizio dell’anno una misura che favorisce la conciliazione tra lavoro e famiglia. Offrendo una sorta di part-time tutelativo a tutte le donne con figli al di sotto dei dieci anni. Potranno lavorare il 25% in meno senza conseguenze in busta paga. A beneficiarne sono al momento solo tre su 18 dipendenti donne. Il provvedimento è automatico e alle lavoratrici dell’azienda, leader dell’automazione intralogistica, è richiesto solo di comunicare la preferenza circa l’orario da adottare che sarà di 30 ore anziché 40 alla settimana. L’entusiasmo in azienda è tangibile: le mamme sono soddisfatte e il passaparola è iniziato con l’arrivo di numerosi curricula. L’Italia continua ad inanellare record negativi in fatto di natalità (nel 2019 le nascite sono crollate ancora attestandosi a 435mila) e anche il tasso di occupazione femminile rimane uno dei più bassi in Europa, leggermente al di sotto del 50% (49,5% per l’esattezza). Colpa soprattutto della man- canza di servizi (asili nido insufficienti soprattutto nelle Regioni del Sud) e di attenzione verso la genitorialità. Ci sono ovviamente delle differenze territoriali: al Sud lavora solo il 32,2% delle donne per esempio, contro il 59,7% nel Nord. In crescita anche il part-time, spesso non volontario, che riguarda il 32,8% delle donne lavoratrici contro l’8,7% degli uomini. In media, a parità di mansione, le donne guadagnano il 25% in meno. Secondo uno studio della Lega Europea delle Cooperative il 43% delle dimissioni in Italia è dettato da motivazioni familiari che hanno a che fare con l’accudimento dei figli. Questo è stato il punto di partenza per il ceo Giuseppe Stefanelli che spera, vista l’elevata presenza di giovani tra i neo-assunti (di 120 dipendenti 53 sono nuovi ingressi) che al più presto possano arrivare nuovi fiocchi rosa o azzurri.

«Siamo orgogliosi di essere i primi in Italia a proporre un’iniziativa di questo tipo e speriamo di poter essere un esempio positivo anche per tante altre realtà». Certo se dallo Stato arrivasse un segnale, come ad esempio «la restituzione del credito d’imposta» per le aziende che applicano questa misura, non sarebbe male. Tra le mamme che beneficiano del taglio delle ore un ingegnere con due gemelli e Vanessa, 37 anni, mamma di una bimba di tre anni. Racconta entusiasta la sua storia di parità di genere all’interno dell’azienda. Dopo la maternità ha avuto un avanzamento di carriera e da gennaio ha beneficiato dello 'sconto'. «Prima contavo molto sull’aiuto dei nonni ora riesco a conciliare tutto molto meglio: due ore al giorno sono tante per una donna che deve gestire lavoro, casa, figli. Si è alzata la qualità della vita, con molto meno stress». È stato tutto molto concreto. «Noi facciamo industria e non discorsi, mi sono consultato con la proprietà e siamo partiti» ha aggiunto Stefanelli. Automha è un’impresa a carattere familiare in netta espansione: progetta, assemblea e installa magazzini automatizzati, soprattutto nel settore alimentare. Un settore proiettato verso il futuro. Tra i progetti in corso il magazzino della Pepsi-cola in Romania, della Coca-cola negli Usa, uno dell’acqua minerale Nestlé in Italia. In Spagna sta realizzando un edificio di 15 piani che movimentare sei tonnellate di broccoli surgelati, in Texas il più grande magazzino automatizzato di di birra.

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