lunedì 19 marzo 2012
​In serata il capo del governo e il ministro Fornero ricevuti al Quirinale. Il leader della Cisl Bonanni: tra Cgil, Cisl e Uil "più accordi che disaccordi".
Bonanni: così i lavoratori verso la sconfitta di Francesco Riccardi
Cancellieri: dopo 10 anni Biagi appartiene a tutti | Marco, testimone della fede: l'omelia dell'arcivescovo Lanfranchi
COMMENTA E CONDIVIDI

​Sull'articolo 18 si consuma ancora il confronto tra governo e parti sociali, nella settimana cruciale per la riforma del mercato del lavoro. Questa sera il presidente del Consiglio Monti insieme al ministro del Welfare Fornero sono saliti al Colle, per incontrare il capo dello Stato. Poche ore prima Napolitano aveva ammonisto: «Penso che sarebbe grave la mancanza di un accordo al quale le parti sociali devono dare solidalmente il loro contributo». Quanto ai sindacati, secondo il leader della Cisl Bonanni tra Cgil, Cisl e Uil ci sono "più accordi che disaccordi". Sul motivo che ha portato i sindacati a non produrre un documento condiviso sull'articolo 18, Bonanni ha risposto: "Non c'è solo l'articolo 18. Stiamo discutendo tra di noi e abbiamo affinato delle proposte che metteremo in campo. Stiamo discutendo della tipologia dei rapporti di lavoro, ci sono avanzamenti importanti con il governo", ha aggiunto Bonanni. Per il leader della Cisl i problemi "riguardano la flessibilità malate". Bonanni si è detto "ottimista perchè anche nell'ambiente politico c'è abbastanza volontà e ottimismo. Dobbiamo darci una mano tra di noi - ha osservato - diversamente abbandoniamo agli estremismi una partita delicata, chiusa la quale dobbiamo chiedere un patto per la crescita".In programma giovedì l'incontro tra il governo, i sindacati e le imprese.  Il ministro del Welfare Elsa Fornero ieri aveva lanciato un avvertimento alle parti sociali: "Ascoltiamo tutti con serietà, ma non possiamo andare avanti a discutere all'infinito. Direi che il tempo limite è la settimana prossima. Questo è ciò per cui lavoro".Fornero è invece intervenuta a Che tempo che fa, ribadendo di fatto quella che è la posizione del governo e cioè che porterà comunque la sua proposta alle Camere, anche senza accordo. "Trovo difficile che le parti sociali vogliano chiamarsi fuori - ammonisce - ma credo che il governo dovrà proporre al Parlamento la riforma". Comunque, dice, sono "positiva sul lavoro che stiamo facendo. Trovo che sia difficile per le parti sociali. Soffrono, si lamentano. Confindustria si lamenta, il sindacato si lamenta. È la dimostrazione che stiamo lavorando non per una parte, ma per il Paese e per il futuro". Questa riforma del lavoro, spiega Fornero, "è molto attesa dagli italiani, all'estero e dai politici. Forse c'è persino un carico eccessivo di aspettative sulla riforma". L'esponente del governo nega poi di essere "il ministro dell'articolo 18", chiarendo che "fino a quando ci focalizziamo sul fatto che alcuni che sono dentro hanno le uscite bloccate è più difficile far entrare quelli che sono fuori. La cosa più importante è il dinamismo che vuol dire avere un facile accesso e un'uscita non bloccata".

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: