mercoledì 14 marzo 2012
​Torna l'ottimismo per un'intesa a breve termine. SIndacati soddisfatti, Camusso: stanno maturando cose positive. Il ministro del Welfare apre a modifiche: il testo non è blindato e ci sono risorse per una buona riforma.
Ma per i senza lavoro spendiamo meno di tutti in Europa
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​Il ministro del Welfare, Elsa Fornero, cerca di riportare serenità nella trattativa che l'esecutivo vuole chiudere entro il 23 marzo, dopo aver fatto saltare i nervi già tesi di sindacati e imprese affermando ieri che risorse consistenti per i nuovi ammortizzatori saranno elargite solo in caso di accordo preventivo. "Un accordo mi sembra realizzabile, lavoriamo per questo, e credo che potremmo farlo la prossima settima", dice il ministro Elsa Fornero della riforma del mercato del lavoro. "Una cosa che caratterizza questo governo é pensare al Paese nel suo insieme - dice -: conto che quello che si fa per il Paese non possa essere rifiutato" CAMUSSO, MI PARE STIANO MATURANDO COSE POSITIVE "Mi pare che stiano maturando cose positive": così il segretario generale della Cgil Susanna Camusso ha commentato l'incontro di questa mattina con il ministro del Lavoro Elsa Fornero. "Se ci fossero soldi, e noi continuiamo a chiederli - ha detto in un'intervista alla Storia siamo noi - servirebbero a darci prospettive". I tempi della riforma del mercato del lavoro "possono essere brevi se ci sono le soluzioni": ha sottolineato. Alla domanda di Giovanni Minoli sull'incontro di questa mattina e sui giudizi negativi di lunedì pomeriggio al termine dell'incontro con il Governo, Camusso ha affermato che "é ricominciato un confronto utile e costruttivo" L'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori è una materia "sulla quale non si può intervenire" ma si può lavorare sui tempi dei processi che adesso sono spesso troppo lunghi. Lo sottolinea il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, nel corso di un'intervista a La storia siamo noi, che andrà in onda stasera. "Bisogna dare certezze giuridiche - ha detto - i processi sono troppo lunghi. Sarebbe un indebolimento insopportabile per i lavoratori l'idea di un libero arbitrio sui licenziamenti. Si può lavorare sulle procedure, ma non sul resto". Alla domanda di Minoli sulle affermazioni di Walter Veltroni sull'atteggiamento ideologico della Cgil su questa materia, Camusso ha risposto che "Veltroni aveva annunciato progetti importanti per la sua esistenza che non ha portato a termine".MARCEGAGLIA: DA GOVERNO PACCATA SÌ, MA SENZA SOLDI"È chiaro che se si comincia con il dire no, perché noi dovremmo mettere lì una paccata di miliardi e poi dire 'voi diteci di sì?", ha detto il ministro ieri infiammando gli animi già agitati dopo la riunione di lunedì nella quale aveva presentato il nuovo sistema a due pilastri ma senza dettagliare né l'ammontare dei finanziamenti né in quali pieghe del bilancio saranno reperiti. Stamattina ha corretto il tiro e a Radio Anch'io, in una intervista registrata ieri sera, ha detto che le risorse a disposizione "sono abbastanza per fare una buona riforma". Emma Marcegaglia, leader di Confindustria, a chi le chiedeva conto della 'paccata di soldì in arrivo ha risposto: "Da quello che ho visto non mi pare, ci daranno una paccata e basta, scherzo". E aggiunge: "Non innamoriamoci di un disegno teorico sulla pelle della gente che rischia di far perdere posti di lavoro, serve molta concretezza e pragmatismo".Ieri Rete imprese italia, che raggruppa Confcommercio Confesercenti, Confartigianato, Cna e Casartgiani, ha minacciato di non firmare l'accordo se non ci saranno modifiche lamentando l'accresciuto costo del lavoro, l'aggravio di costi per le assunzioni a tempo determinato, una nuova 'tassa sui licenziamentì [i contributi per partecipare all'Assicurazione sociale per l'impiego] e l'aumento dell'Iva.Oggi rincara la dose. Mauro Bussoni, rappresentante di Rete imprese ricevuto da Fornero in una pausa dell'incontro con i sindacati, ha detto: "Nel nostro settore c'è già stato un aumento di contributi per 2,7 miliardi. La riforma, per come è stata presentata, costerebbe per gli 1,8 milioni di lavoratori che rappresentiamo 1,2 miliardi in più all'anno". Bussoni ha parlato anche di qualche spiraglio di modifica ma ha aggiunto che secondo Fornero "il governo è compatto e tira dritto per la sua strada".RESTA NODO ARTICOLO 18Il nuovo sistema di ammortizzatori si baserà su due pilastri: l'Aspi (assicurazione sociale per l'impiego), un sostegno al reddito per chi perde il lavoro che dovrebbe estendersi a tutti i dipendenti privati e agli stagionali del pubblico, e la cassa integrazione ordinaria e straordinaria che non verrà più concessa però alle aziende in via di chiusura ma solo in caso di ristrutturazioni aziendali. Scomparirà la mobilità. Il nuovo sistema dovrebbe andare a regime nel 2015 e non nel 2017 come chiesto dai sindacati per aspettare la fine della crisi. Lo scoglio più duro resta l'articolo 18 che attualmente tutela i lavoratori delle aziende con più di 15 dipendenti dai licenziamenti senza giusta causa. La Cgil è disponibile solo a garantire processi del lavoro più brevi ma non a ridurre le attuali garanzie. Cisl e Uil sono più aperte e hanno proposto di consentire i licenziamenti individuali anche per ragioni economiche prevedendo un congruo indennizzo, ma senza diritto al reintegro al lavoro. L'articolo 18 resterebbe comunque per i licenziamenti discriminatori.
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