martedì 26 settembre 2017
Dalla valorizzazione e semplificazione dell'apprendistato alla detassazione di nuovi modelli di organizzazione, dai patti intergenerazionali ai programmi di riqualificazione
Lavoro e competenze, le proposte di Adapt e Fim Cisl
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Un anno fa è stato lanciato il Piano Industria 4.0 che si componeva di due pilastri: investimenti e competenze. Adapt e Fim Cisl hanno subito colto la sfida lanciata dal governo proponendo un Libro Verde che si concentrava sul secondo capitolo dedicato alle competenze e al lavoro. Il Libro Verde riguardava i Competence Center e il ruolo che potevano (e ancora possono) avere nella costruzione di un ecosistema 4.0 in grado di costruire un terreno per le imprese che vogliono innovare e che consentano ai lavoratori un vero sistema di lifelong learning.

Ora, da quell'esperienza, nasce il Libro Bianco su lavoro e competenze in Impresa 4.0', un progetto coordinato da Francesco Seghezzi di Adapt. «Il Libro Verde - spiega una nota di Adapt e Fim Cisl - era anche l'inizio di un lavoro che ci ha portato negli ultimi mesi ad incontrare imprese e lavoratori che stanno investendo nel futuro per discutere con loro di quali sono le proposte concrete che possono oggi consentire di rimuovere gli ostacoli presenti per mettere al centro una nuova organizzazione del lavoro e nuove competenze».

Il Libro Bianco, che raccoglie gli elementi di analisi elaborati negli ultimi mesi a partire dall'osservazione della realtà produttiva italiana, lancia dieci proposte concrete che Adapt e Fim Cisl vogliono «condividere con chiunque abbia a cuore il futuro del lavoro nel nostro Paese».

Senza una tempestiva azione, già dalla prossima legge di Bilancio, dicono Adapt e Fim Cisl, sul capitolo
lavoro e competenze si rischia di vanificare il grande e importante sforzo fatto da governo e imprese rispetto agli investimenti in tecnologia. Non solo. L'aumento degli ordinativi e il rinnovo del parco macchine delle imprese, spiegano nel Libro Bianco, richiede al più presto un allineamento con le competenze dei lavoratori e lo sviluppo di nuovi modelli di organizzazione.

Gli autori lanciano quindi al governo dieci proposte concrete a partire da un ripensamento dei Competence Center come hub settoriali, passando poi dalla valorizzazione e semplificazione dell'apprendistato
(soprattutto il primo e il terzo livello), dalla detassazione di nuovi modelli di organizzazione del lavoro, fino ai patti intergenerazionali per la gestione della transizione, puntando su autentici programmi di riqualificazione dei lavoratori.


«Nei prossimi giorni il documento verrà veicolato presso tutti gli attori fondamentali di questo processo, per tentare una azione corale in grado di costruire con l'apporto di tutti un terreno fertile che possa conciliare l'innovazione con la centralità del lavoro», concludono Adapt e Fim Cisl.

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