martedì 2 febbraio 2016
COMMENTA E CONDIVIDI
La bassa inflazione porta cattive notizie a colf e badanti: la busta paga, quest’anno, crescerà poco. Gli unici aumenti che ci saranno, infatti, sono quelli legati al rinnovo contrattuale, mentre nessun aumento è previsto per l’inflazione. Le retribuzioni minime del personale domestico sono aggiornate annualmente, in base alla variazione del costo della vita. I valori sono fissati, ogni anno, dalla Commissione nazionale per l'aggiornamento retributivo, che è composta dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali sia dei lavoratori sia delle associazioni dei datori di lavoro che hanno stipulato il Ccnl dei domestici. La commissione è convocata entro e non oltre il 20 dicembre, presso il Ministero del Lavoro, al fine di determinare la variazione degli stipendi minimi e dei valori sostitutivi di vitto e di alloggio per l’anno seguente. Sono possibili tre convocazioni: in caso di mancato accordo o di assenza delle parti, dopo la terza convocazione, il Ministero del Lavoro è delegato dalle parti a determinare la variazione periodica degli stipendi minimi in misura pari all'80% della variazione del costo della vita per le famiglie d’impiegati e operai rilevate dall’Istat al 30 novembre di ogni anno, e del 100% per i valori convenzionali di vitto e alloggio. L’aggiornamento dei minimi valiti per l’anno 2016 considera l’ultima tranche di aumenti previsti dal rinnovo contrattuale che c’è stato nel 2013, mentre i valori non subiscono ulteriori incrementi ai fini dell’indice Istat, che nel periodo di riferimento, è risultato pari a zero.  Gli importi sono stabiliti in base alle categorie previste dal Ccnl. Si parte quindi dai collaboratori domestici alle prime armi (liv. A) per arrivare a chi, dopo un'adeguata formazione professionale, assiste persone non autosufficienti (liv. DS). C'è poi distinzione tra conviventi (anche part-time), non conviventi e lavoratori che assicurano assistenza o presenza notturna. Al minimo retributivo fissato per legge per lo specifico livello di inquadramento del lavoratore, vanno aggiunti gli scatti di anzianità previsti per ogni biennio di servizio svolto presso lo stesso datore di lavoro, la quota vitto e alloggio se convivente e gli eventuali superminimi ovvero aumenti per merito. L’indennità di vitto e alloggio è di 5,48 euro giornalieri, così suddivisi: 1,91 per ciascun pasto e 1,66 euro per il pernottamento (valore mensile: 164,40 euro).
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: