venerdì 9 settembre 2016
​I dati del secondo trimestre del 2016 segnalano un aumento del 7,4% e una diminuzione delle assunzioni a tempo determinato legato alla fine degli incentivi fiscali.
Lavoro, aumentano i licenziamenti
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​Cresce il numero di licenziamenti e cala quello quello dei contratti stabili. È lo stato del mercato del lavoro che emerge dalle comunicazioni obbligatorie del ministero. Nel secondo trimestre del 2016 si sono registrati 221.186 licenziamenti, 15.264 in più rispetto allo stesso trimestre 2015 (+7,4%): 11.012 hanno riguardato gli uomini e 4.252 le donne. Assunzioni a tempo indeterminato in caloDal report emerge inoltre un calo del numero di attivazioni (2.454.757) rispetto allo stesso periodo del 2015, pari al 12,1%, a fronte di 2.197.862 cessazioni, anch'esse in calo del 12,4%. La riduzione degli incentivi fiscali ha determinato probabilmente un calo delle attivazioni di rapporti di lavoro a tempo indeterminato (-29,4%). Diminuiscono anche i contratti di collaborazione (-25,4%) e le assunzioni a tempo determinato (-8,7%), in misura maggiore per la componente femminile (-15,2%) meno per quella maschile (-2,4%). Da sottolineare l'aumento del 26,2% dei contratti di apprendistato. Stabilizzazioni in diminuzioneLa riduzione di nuove attivazioni si accompagna a una stabilizzazione dei contratti in corso. Infatti, nel secondo trimestre 2016, si registrano 84.334 trasformazioni: 62.705 da tempo determinato a tempo indeterminato e 21.629 da apprendistato a tempo indeterminato. Per i 2.454.757 contratti avviati nel trimestre in esame si contano 1.848.138 lavoratori, il 55,5% dei quali sono uomini. Rispetto al secondo trimestre del 2015 il numero dei nuovi contrattualizzati si riduce in misura pari all'8,9%, un decremento inferiore a quello registrato per i rapporti di lavoro. Contratti in caloScende anche il numero medio di contratti pro-capite: 1,38 nel secondo trimestre 2015 e 1,33 nel secondo 2016. Parallelamente, le stabilizzazioni hanno interessato 83.966 lavoratori. Nel trimestre analizzato si sono registrate 2.197.862 cessazioni di rapporti di lavoro, 1.094.788 hanno interessato uomini e 1.103.074 hanno riguardato donne. Rispetto allo stesso periodo del 2015 le conclusioni contrattuali si sono ridotte di circa 312 mila unità, pari al 12,4%. La riduzione ha interessato in misura maggiore le donne per le quali il decremento in volume è stato pari a 197.315 unità (-15,2%), le cessazioni maschili scendono di quasi 115 mila unità (-9,5%). Bankitalia: prestiti in aumentoIntanto sul fronte del credito Bankitalia segnale un aumento dei prestiti alle famiglie e una flessione dei finanziamenti alle imprese a luglio. Come nel mese precedente i prestiti alle famiglie sono cresciuti a luglio dell'1,4 per cento sui dodici mesi mentre quelli alle società non finanziarie sono diminuiti su base annua dello 0,5 per cento (-0,1 per cento a giugno). Sul fronte delle sofferenze bancarie, tenendo conto delle discontinuità statistiche ma senza correggere per le cartolarizzazioni e le altre cessioni, il tasso di crescita sui dodici mesi è stato pari allo 0,5 per cento (1,1 per cento a giugno). Tenendo conto, invece, delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari, il tasso di crescita sui dodici mesi è stato a luglio del 12,7 per cento come nel mese precedente.

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