martedì 21 febbraio 2017
Doppio appuntamento quest’anno per la richiesta del beneficio: 1° marzo per chi vuole andare via entro il 2017; 1° maggio se si matura il diritto il prossimo anno
Lavori usuranti, domande di prepensionamento
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Doppio appuntamento quest’anno per la richiesta del beneficio di prepensionamento da parte di chi ha svolto o svolge attività usuranti. Si parte con il 1° marzo, termine entro cui si possono presentare le domande per andare in pensione quest’anno. Segue la scadenza del 1° maggio, entro cui si può richiedere il beneficio per andare in pensione il prossimo anno. La novità del doppio termine (fino all’anno scorso era unico) è una conseguenza della mini-riforma operata dalla legge di Bilancio 2017 che ha anche agevolato i requisiti. Conviene subito evidenziare che le predette domande riguardano le richieste del beneficio di prepensionamento (cioè il riconoscimento di requisiti agevolati per andare in pensione); una volta maturati i requisiti va normalmente presentata la domanda di pensione.

I lavoratori interessati sono quelli che hanno svolto o stanno svolgendo lavorazioni o attività cosiddette “usuranti”, cioè caratterizzate da mansioni faticose o pesanti. Si tratta, in particolare, di lavoratori: impegnati in mansioni particolarmente usuranti; notturni a turni e/o per l’intero anno; addetti alla cosiddetta “linea catena”; conducenti di veicoli, di capienza complessiva non inferiore a nove posti, adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo. Tali lavoratori godono da sempre di un regime di favore per quanto concerne il pensionamento; la legge di Bilancio 2017 (art. 1, comma 206, della legge n. 232/2016) l’ha migliorato con due novità: abolizione delle “finestre” (sopravvivevano soltanto per questi pensionamenti), il che significa l’anticipo dell’epoca di percezione della pensione di 12 mesi per i lavoratori dipendenti e di 18 mesi per i lavoratori autonomi; e sospensione degli aumenti dei requisiti per la pensione in base alla speranza di vita per gli anni dal 2019 al 2025.

Si ha diritto alla pensione anticipata qualora l’attività usurante sia stata svolta per almeno sette anni negli ultimi dieci anni di lavoro ovvero per almeno metà della vita lavorativa complessiva. L’Inps ha precisato che, dal 2016 al 2026, tali requisiti agevolati sono:
• per i lavoratori impegnati in mansioni particolarmente usuranti, addetti alla cosiddetta “linea catena”, conducenti di veicoli adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo, notturni a turni occupati per un numero di giorni lavorativi pari o superiore a 78 all’anno: 

a) dipendenti: quota 97,6 (somma di età e anzianità contributiva) con età minima di 61 anni e 7 mesi e anzianità contributiva minima di 35 anni;
b) autonomi: quota 98,6 (somma di età e anzianità contributiva) con età minima di 62 anni e 7 mesi e anzianità contributiva minima di 35 anni; 

• per i lavoratori notturni a turni occupati per un numero di giorni lavorativi da 72 a 77 all’anno: 

a) dipendenti: quota 98,6 (somma di età e anzianità contributiva) con età minima di 62 anni e 7 mesi e anzianità contributiva minima di 35 anni;
b) autonomi: quota 99,6 (somma di età e anzianità contributiva) con età minima di 63 anni e 7 mesi e anzianità contributiva minima di 35 anni;
• per i lavoratori notturni a turni occupati per un numero di giorni lavorativi da 64 a 71 all’anno:

a) dipendenti: quota 99,6 (somma di età e anzianità contributiva) con età minima di 63 anni e 7 mesi e anzianità contributiva minima di 35 anni;
b) autonomi: quota 100,6 (somma di età e anzianità contributiva) con età minima di 64 anni e 7 mesi e anzianità contributiva minima di 35 anni.

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