giovedì 7 gennaio 2021
Era scaduto il 31 marzo 2019. Oltre 20mila i lavoratori interessati, dipendenti in circa 1.200 imprese. Aumento medio di 63 euro
Trovato l'accordo per il rinnovo del contratto degli addetti alle lavanderie industriali

Trovato l'accordo per il rinnovo del contratto degli addetti alle lavanderie industriali - Archivio

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Dopo quasi un anno di intense trattative, rese non facili dalla pandemia Covid 19 che ha colpito il Paese, in un incontro in video conferenza tra Assosistema-Confindustria e Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil, è stata siglata l'ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto del settore delle lavanderie industriali, il sistema industriale integrato di beni e servizi tessili, medici e affini (oltre 20mila i lavoratori interessati, dipendenti in circa 1.200 imprese), scaduto il 31 marzo 2019.

Parte economica. L'intesa prevede un aumento medio sui minimi di 63 euro (cat B1), così distribuito:

  • per il settore sanitario le tranche saranno 25 euro da marzo 2021, 25 euro da marzo 2022, 13 euro da agosto 2022;
  • per il settore del turismo, fortemente colpito dalla pandemia, le tranche saranno 20 euro da settembre 2021, 15 euro da marzo 2022, 15 euro da agosto 2022, 13 euro da dicembre 2022.

Aumentato l'elemento perequativo, per le aziende che non effettuano la contrattazione di secondo livello, che passerà a 230 euro nel 2022 e a 260 euro nel 2023.

Parte normativa
Nel contratto vengono migliorati gli articoli sul sistema delle relazioni industriali inserendo linee guida sulla partecipazione dei lavoratori e rafforzando il ruolo dell'osservatorio nazionale dell’ente bilaterale Ebli che, nel corso di vigenza contrattuale, dovrà: sviluppare e integrale un nuovo sistema di inquadramento e valorizzare comportamenti organizzativi; approfondire la disciplina sull’orario di lavoro ed adeguarlo al settore; realizzare uno studio sulla reperibilità. Inoltre, nell’intesa vengono rafforzate le norme a contrasto del dumping contrattuale e della speculazione sul passaggio degli appalti. Diritti individuali, nell’accordo viene aumentata la percentuale di part-time dal 10% al 12%, viene aumentata di tre mesi l'aspettativa retribuita a carico dell'azienda, oltre quella prevista dall'Inps, per le vittime di violenza di genere. Innalzata a due le possibilità di anticipo Tfr, viene normata la “stagionalità” del settore turismo con accordi aziendali, vengono inserite le linee guida sulla responsabilità sociale di impresa e, infine, vengono inserite le linee guida sulla contrattazione di secondo livello. L'intesa raggiunta sarà subito sottoposta alle assemblee dei lavoratori per la loro valutazione dell'esito della trattativa.

Per Nora Garofalo, segretaria generale Femca-Cisl, «il rinnovo di questo contratto rappresenta una forte risposta al periodo di grave crisi provocata dal Covid. Nel settore delle lavanderie, in particolare, esiste una palese differenza tra chi ha continuato a lavorare, e mi riferisco alle lavanderie del settore sanitario, e chi invece ha visto letteralmente azzerare l’attività, come quelle del settore turistico. Grazie all’ottimo sistema di relazioni industriali siamo riusciti a ottenere un risultato davvero positivo, visto che all’interno del contratto c’erano condizioni economiche diverse». «L’accordo – spiega Garofalo – ha fatto sì che si trovassero delle soluzioni affinché alla scadenza del contratto i lavoratori dei vari settori mantenessero gli stessi minimi contrattuali. Un risultato ottenuto grazie alla solidità delle relazioni industriali con la controparte Assosistema, caratterizzate da buon senso e da responsabilità. Una sinergia già dimostrata nei mesi più difficili della pandemia, durante i quali abbiamo chiesto congiuntamente al governo interventi ad hoc per il settore. Il proficuo gioco di squadra tra tutti i soggetti interessati, dunque, resta la base per limitare i danni della pandemia e per rimettere in moto l’economia nazionale».

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