giovedì 9 maggio 2019
Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno organizzato una manifestazione unitaria, sabato a Roma, per accendere i riflettori sul comparto agricolo e dell’industria alimentare
I segretari di Fai Cisl, Flai Cgil e UIla Uil presentano la manifestazione dell'11maggio

I segretari di Fai Cisl, Flai Cgil e UIla Uil presentano la manifestazione dell'11maggio

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È finita la "luna di miele" tra governo e rappresentanti sindacali del settore agroalimentare. Per sabato prossimo Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Ui hanno organizzato una grande manifestazione unitaria a Roma per accendere i riflettori sul lavoro agricolo e dell’industria alimentare. È l’occasione per lanciare la nuova piattaforma con la richiesta di aumentare i salari dei lavoratori, rinnovare i contratti nazionali fermi da anni per alcune categorie: come per i 65mila operai forestali da sette anni e i 3-4mila allevatori da dieci. La manifestazione dell’11 maggio servirà anche a dare una scossa. E ancora per protestare per la mancanza di ammortizzatori sociali per i lavoratori della pesca e per chiedere l’applicazione della legge 199 per combattere il caporalato. L’iniziativa Le radici del lavoro è nata nell’ambito delle indicazioni di Cgil, Cisl e Uil promosse a partire dal 9 febbraio. Termineranno il 26 giugno a Reggio Calabria a sostegno delle varie piattaforme che i gruppi dirigenti hanno varato. La manifestazione di sabato si svolgerà in piazza della Bocca della Verità e vedrà la partecipazione del segretario generale della Cgil Maurizio Landini e dei segretari generali aggiunti di Cisl Luigi Sbarra e di Uil Pierpaolo Bombardieri, sul solco dei temi lanciati a Matera dalla 'triplice', e quindi per il rilancio dello sviluppo, contro l’arretratezza economica e una politica che stenta a far ripartire il Paese.

«È finito il tempo delle chiacchiere, dei tavoli e tavolini – spiega il segretario della Uila Uil Stefano Mantegazza –. Il governo è prigioniero della sua propaganda su reddito di cittadinanza e quota 100, quando ci sarebbe bisogno di altri interventi. Un governo prigioniero della sua ideologia che non riconosce le cose buone fatte dai governi precedenti come la legge 199 per combattere il caporalato, che non serve modificarla prima di attuarla. Questa legge ci piace. Invito il ministro del Lavoro Luigi Di Maio a Foggia il 1° giugno dove stanno iniziando le campagne di raccolta nei campi e dove c’è stato un ennesimo lavoratore morto nella baraccopoli di Borgo Mezzanone».

«La manifestazione di Roma coinvolgerà 6mila persone da tutta Italia – dichiara il segretario della Fai Cisl Onofrio Rota –. Lavoratori del settore industriale e agricolo, ma anche dei consorzi di bonifica, della forestazione, allevatori e della pesca. L’iniziativa infatti nasce dalla necessità di sollevare il tema del comparto agroalimentare che, anche se mostra performance interessanti si appresta a una fase contrattuale impegnativa, dopo il termine delle assemblee e con la chiusura della piattaforma il 16 e 17 maggio. Una piattaforma ricca di contenuti economici e con un messaggio alle controparti: lotteremo per difenderla».

«Non è possibile questo stillicidio di morti – ha concluso il segretario della Flai Cgil Giovanni Mininni –. Gli immigrati sono persone che producono ricchezza e hanno diritto a un lavoro dignitoso e il problema esiste anche per gli italiani. Il governo la smetta con i tavoli e ci dica come far partire le azioni della rete del lavoro agricolo di qualità. Abbiamo poi decine di migliaia di lavoratori della cooperazione agricola e industriale che per un refuso di legge non hanno ammortizzatori sociali».

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