martedì 5 marzo 2013
Prodotta in soli 499 esemplari (già tutti venduti, e le richieste erano il doppio), costa 1 milione di euro, ed è la prima ibrida nella storia del marchio di Maranello. Fernando Alonso e Felipe Massa hanno partecipato attivamente a tutto il processo di sviluppo
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Hanno risparmiato sulla fantasia, per fortuna non sui cavalli (900). Si chiamerà infatti “LaFerrari” (così, tutto attaccato) la nuova iconica vettura del Cavallino Rampante considerata l'erede della “Enzo”, e il nome è l'unico particolare deludente. Lo ha svelato al Salone di Ginevra, dove il nuovo bolide fa il suo debutto mondiale, il presidente Luca Cordero di Montezemolo.

La nuova serie speciale limitata è la prima ibrida nella storia della Ferrari, grazie all'innovativa tecnologia HY-KERS, ed è prodotta in soli 499 esemplari per i quali sono state già state ricevute più del doppio delle richieste da tutto il mondo. Un particolare: costa un milione di euro, tasse escluse. "Vogliamo dedicare questa macchina ai migliori clienti, a quelli veri, a chi ha già almeno due Ferrari", ha spiegato Montezemolo. Dall'Italia sono giunte oltre 40 richieste, solo 25 saranno accolte.  

“Abbiamo voluto chiamare questa vettura LaFerrari - ha detto Montezemolo - perché è l'espressione massima delle eccellenze della nostra azienda: l'innovazione tecnologica, le prestazioni, lo stile avveniristico, le emozioni di guida che sa trasmettere. LaFerrari - ha aggiunto - è una vettura straordinaria, destinata ai nostri collezionisti, che ha in sè le soluzioni tecniche che in futuro saranno applicate ai modelli della gamma e costituisce il termine di confronto per tutto il settore. Rappresenta le migliori capacità progettuali e realizzative di tutta la nostra azienda, incluse quelle acquisite in Formula 1, un patrimonio di conoscenza unico al mondo”. 

Particolarmente significativo è stato il lavoro sul motopropulsore ibrido che ha utilizzato anche il know-how della Scuderia sul KERS. La tecnologia ibrida utilizzata, denominata HY-KERS, è il perfetto equilibrio tra massimizzazione della performance e riduzione dei consumi. Le prestazioni da primato infatti (accelerazione da 0-100 km/h in meno di 3 secondi e una da 0-200 Km/h in meno di 7 secondi, tempo sul giro a Fiorano inferiore all'1'20", 5" più rapida della Enzo e di oltre 3 secondi della F12berlinetta) ne fanno la vettura stradale più veloce costruita della storia della Casa di Maranello. Pur emettendo solo 330 gr/km di CO2.

LaFerrari non funziona in modalità completamente elettrica, anche se il sistema HY-KERS è stato studiato per agire anche in questa modalità per alcuni chilometri su future applicazioni. In fase di sperimentazione una versione con marcia full electric è arrivata a emettere soli 220 gr/km di CO2 sul ciclo combinato. Proiettata nel futuro è anche l'impostazione degli interni, con un'interfaccia uomo-macchina fortemente ispirata a quella di una Formula 1.

L'architettura poi ha rappresentato la prima vera sfida in fase di impostazione del progetto. L'obiettivo era ottenere una distribuzione dei pesi ottimale (59% sul posteriore) e un passo contenuto pur in presenza degli ingombri dei moduli elettrici. Tutte le masse sono state collocate tra i due assi e il più possibile vicino al pianale in modo da abbassare il baricentro (è sceso di 35 millimetri rispetto alla Enzo) per garantire dinamicità e maneggevolezza. Un contributo rilevante è venuto anche dal layout degli interni: il sedile è fisso ed è conformato sulla figura del guidatore che può invece regolare la pedaliera e il volante per la miglior posizione di guida, studiata seguendo le indicazioni fornite da Fernando Alonso e Felipe Massa, che hanno partecipato attivamente a tutto il processo di sviluppo.

Il telaio segue le stesse metodologie di progettazione impiegate in Formula 1 ed è realizzato nelle stesse aree produttive. Ciò ha permesso di ottimizzare il design, integrando le diverse funzioni per ottenere la migliore rigidità torsionale (+27%) e flessionale (+22%) possibile e contenere allo stesso tempo i pesi.

Il motopropulsore termico è un V12 di 6262 cm3 da 800 Cv e 9250 giri al minuto massimi, con un rapporto di compressione di 13.5:1 e una potenza specifica di 128 CV/l. A questo è accoppiato un motore elettrico da 120 Kw, per una potenza totale di 963 CV. L'elevata coppia fornita dal motore elettrico a bassi giri ha permesso di ottimizzare il rendimento di quello termico agli alti regimi. Ne risulta una coppia totale di oltre 900 Nm. I principali elementi del sistema ibrido sono due motori elettrici - uno per erogare potenza alle ruote e l'altro per i sistemi ausiliari - sviluppati in collaborazione con Magneti Marelli - e un pacco batterie alloggiato nel pianale, le cui celle sono assemblate nel reparto della Scuderia Ferrari dove viene realizzato il KERS della F138. Le batterie pesano solo 60 kg e sono ricaricate in diversi modi: durante le frenate, anche quelle particolarmente intense in cui interviene l'ABS, e ogni volta che il motore termico produce coppia in eccesso che invece di disperdersi viene recuperata. Il motore elettrico è montato in coda al cambio F1 doppia frizione, per fornisce un efficiente utilizzo dell'energia dal motore elettrico alle ruote quando scarica coppia e dalle ruote al motore, in fase di ricarica.  

Lo stile è avveniristico ma allo stesso tempo legato con la tradizione del marchio. Un elemento evidente è ilprofilo, con il muso fendente e un cofano anteriore molto basso che mette in risalto i parafanghi muscolosi, una chiara citazione delle Ferrari Sport Prototipo di fine anni '60. Gli elementi di carrozzeria sono di chiara ispirazione F1 e il volante ha un nuovo disegno con i comandi integrati e le leve cambio fissate al piantone in modo da essere facilmente raggiungibili in tutte le condizioni di guida.

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