mercoledì 4 maggio 2016
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Il fondo Atlante è una soluzione necessaria e utile al sistema Ma ora servono azioni efficaci per accrescerne la dotazione Ieri, l’impatto della mancata quotazione in Borsa della Popolare diVicenza - certamente scontata ma che può indurre a inferenze sulla stessa banca, su quelle in difficoltà e sul sistema - si è nuovamente fatto sentire sui titoli bancari nel complesso. Atlante è stata una soluzione necessaria, ma non bisogna dimenticare la definizione di «piccolo passo» nella giusta direzione che ne ha dato Mario Draghi. Intanto, se anche per Veneto Banca si rendesse necessario un impegno del fondo pressoché totalitario, la dotazione complessiva si assottiglierebbe e si confermerebbe l’insufficienza delle risorse di Atlante insieme con l’improbabilità di una leva che, da un terzo della predetta dotazione, sia capace di uno smaltimento delle sofferenze per 50 miliardi. Certo, Altante va giudicato insieme con la concreta attivazione dello snellimento e della velocizzazione procedurali nel recupero dei crediti introdotti dal decreto ora in via di pubblicazione sulla Gazzetta e con la garanzia pubblica (Gacs) che può assistere le cartolarizzazioni senior delle sofferenze. A regime vi sarà una efficace integrazione. Tuttavia, non sarà sufficiente a contribuire in maniera valida allo sblocco di 200 miliardi di sofferenze lorde, mentre permarrà probabilmente da presidiare in altri aumenti di capitale; sarà, per bocca stessa dei promotori, una 'scossa' che si rafforzerà con le suddette sinergie, ma pur sempre bisognosa di altri apporti. Prima o poi bisognerà fare i conti fino in fondo con la Commissione Ue, con la sua concezione rigoristica degli aiuti di Stato, con la sottovalutazione delle condizioni di difficoltà di un comparto, pur previste dal Trattato Ue, senza che necessariamente si evochi Il decreto anzidetto costituisce, anch’esso, un avanzamento, con il limite dell’irretroattività accennato e con la necessità di valutare bene garanzie nuove quali il 'pegno non possessorio' e il ' patto marciano', mirate ad agevolare il recupero dei prestiti. In materia di 'ristori' degli obbligazionisti subordinati, la previsione dell’automatismo è stata opportuna, ma in sede di conversione del provvedimento servono miglioramenti ulteriori, anche con riferimento al doppio binario 'automatismo e arbitrati', ai presupposti per accedere alla soluzione automatica, nonché al rapporto tra patrimonio mobiliare del risparmiatore e rimborsabilità. Tutto ciò dovrebbe essere coronato da un’azione italiana in sede europea per la revisione del ' bail-in'. Ma, intanto, occorre agire con tutti i possibili strumenti, nazionali e comunitari, pur confermando il carattere privatistico della soluzione, per accrescere la dotazione di Atlante, che così com’è difficilmente potrà reggere sulle proprie spalle l’intero mondo degli interventi necessari. Una progettazione sollecita al riguardo è opportuna: non bisogna mai dimenticare che, oltre alla stabilità aziendale, vi è quella sistemica e con essa la tutela del risparmio da salvaguardare, nonché un più efficace sostegno con il credito a imprese e famiglie. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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