martedì 10 ottobre 2017
Entro la fine dell'anno lo studio legale pubblicherà un nuovo bando rivolto ai neolaureati in Giurisprudenza che prediligono le materie bancarie e finanziarie
La Scala punta su giovani talenti e welfare
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Entro dicembre lo studio legale La Scala pubblicherà un nuovo bando dedicato ai giovani neolaureati in Giurisprudenza con una predilezione per le materie bancarie e finanziarie. L'anno scorso La Scala Youth Programme 2017 ne ha selezionati 20, che hanno seguito un percorso di approfondimento nell’Auditorium di La Scala Studio Legale e che ha portato i cinque più meritevoli (Ottavio Continisio, Federico Di Lorenzo, Angelo Pasculli, Claudio Saba e Gabriele Stefanucci) a un loro inserimento. I cinque giovani si avvicenderanno in cinque diversi team dello studio legale e, al termine, saranno dedicati ai progetti interdisciplinari più complessi. «Siamo rimasti entusiasti - spiega Marco Pesenti, senior partner de La Scala - del livello altissimo dei partecipanti. Questi ragazzi sono stati selezionati per la loro motivazione e caparbietà, oltre che per le competenze che hanno saputo dimostrare. Lo studio punta da tempo sui giovani e questa iniziativa si aggiunge alle altre già realizzate che mirano alla valorizzazione e alla crescita delle risorse interne. Negli ultimi anni lo studio ha raddoppiato le sue risorse puntando sempre più all’eccellenza. Ecco perché abbiamo deciso di ripetere l'esperienza dello Youth Programme per selezionare i profili junior».

Fondato nel 1991, La Scala offre ai propri clienti, da 25 anni, una gamma completa e integrata di servizi legali. Tra i primi studi legali nel contenzioso bancario e fallimentare, è oggi leader riconosciuto nei servizi di recupero crediti giudiziale. È inoltre attivo nei servizi professionali dedicati alle imprese, nonché nel diritto civile e di famiglia.
Dopo la sede principale di Milano, nel corso degli anni sono state aperte le altre sedi di Roma, Torino, Bologna, Firenze, Venezia, Vicenza, Padova e Ancona. Oggi lo studio comprende circa 140 professionisti e uno staff di oltre 100 persone, e assiste i principali gruppi bancari italiani, numerose imprese industriali e commerciali, importanti istituzioni finanziarie. Dal 2000 pubblica Iusletter che, nata come rivista bimestrale, nel 2012 è diventata un vero e proprio portale web di informazione giuridica, quotidianamente aggiornato.


In occasione del suo 25esimo anno di attività, ha anche avviato un piano di welfare aziendale con l’obiettivo di migliorare la conciliazione tra lavoro e vita privata dei componenti dello studio. Ad averne accesso sono sia lo staff che gli avvocati, per un totale di 190 persone. Il piano, che va ad aggiungersi ai bonus di risultato senza sostituirli, è stato strutturato con il supporto della società specializzata in welfare aziendale Eudaimon e prevede tre tipologie di benefici: il Bonus welfare, il Bonus scuola e il Bonus bebè.

Il Bonus welfare, esteso a tutti i componenti dello studio, è flessibile e spendibile in iniziative legate alla salute, al tempo libero e alla famiglia. Comprende la possibilità di prenotare esami e visite presso strutture convenzionate, adoperare servizi di baby sitting, accedere a palestre o centri benessere o optare per attività legate all’intrattenimento. Come, tra le altre, l’acquisto di libri e riviste, elettronica e corsi. Il Bonus scuola è rivolto ai componenti dello studio con figli in età scolare, dai sei ai 19 anni. È spendibile per le rette scolastiche, i corsi di formazione, le vacanze studio all’estero e il rimborso dei libri scolastici. Il Bonus bebè è un bonus una tantum erogato al momento della nascita, valido per ogni bambino nato dal 1° gennaio 2014 a oggi. Lo studio investe così fino a 3.600 euro per l’istruzione e la cura di ciascun figlio dei componenti dello studio che utilizzano i bonus bebè e scuola.

«Siamo tra i primi studi legali in Italia – conclude Pesenti - ad aver avviato un’iniziativa di questo tipo. In un video dedicato ai 25 anni dello studio, la parola più utilizzata per descriverci è stata famiglia e il piano di welfare rientra in questa mentalità. Per noi si tratta di un’iniziativa solidaristica che sviluppa ulteriormente alcune prassi già consolidate in questi anni che comprendono, per esempio, trattamenti di tutela del professionista in termini di mantenimento del posto di lavoro e dello stipendio in casi come l’infortunio o la malattia. Il piano ha per ora una durata biennale. È nostra intenzione renderlo permanente, arricchirne le componenti e migliorarne, grazie ai suggerimenti e alle valutazioni di collaboratori e dipendenti, i servizi. L'anno scorso abbiamo stanziato circa 50mila euro per il programma di welfare. Quest'anno è salito a 70mila».

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