mercoledì 14 dicembre 2022
Istituti di credito e imprese assicurative sono fondamentali per orientare il sistema: si potrebbero raccogliere tra i 70 e i 100 miliardi di euro
La transizione ecologica ha bisogno anche di risorse finanziarie

La transizione ecologica ha bisogno anche di risorse finanziarie - Archivio

COMMENTA E CONDIVIDI

Un Fondo con il risparmio degli italiani per garantire una transizione ecologica giusta. La proposta è arrivata dalla First Cisl – riunita nel Consiglio generale di tre giorni che termina oggi – ed è rivolta a banche e assicurazioni. Istituti di credito e imprese assicurative sono fondamentali per orientare il sistema verso la sostenibilità. Tuttavia serve un Fondo nazionale di investimento dell’economia reale gestito con forme di partenariato pubblico-privato. Il Fondo potrebbe raccogliere tra i 70 e i 100 miliardi di euro, una cifra che si andrebbe ad affiancare a quella stanziata dal Pnrr-Piano nazionale di ripresa e resilienza e dal Fondo complementare nazionale per la transizione ambientale. Il capitale investito verrebbe garantito integralmente, per un ammontare limitato e con scadenza temporale definita ex ante. «Il ruolo di banche e assicurazioni è fondamentale per gestire la transizione ecologica e costruire un nuovo modello economico e sociale fondato sulla sostenibilità », ha spiegato il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani nel corso della tavola rotonda Il ruolo di finanza, banche e assicurazioni nella transizione ecologica, che si è tenuta ieri a Roma. «Se le spese di transizione hanno un costo e superano una soglia di tollerabilità – ha sottolineato l’economista Stefano Zamagni, presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali – è chiaro che la transizione ecologica non avviene. Ecco perché la politica deve decidere le strategie giuste, che possono essere l’azzeramento dei debiti o la creazione di una bad bank da parte della Banca centrale europea». «Le banche non possono sostituirsi agli Stati – ha ricordato Antonio Patuelli, presidente dell’Abi-Associazione bancaria italiana –. Le istituzioni pubbliche preposte devono occuparsi del rispetto delle regole. Serve una maggiore consapevolezza da parte tutti in questa fase di cambiamenti repentini e continui. Alle banche possono essere demandati dei compiti, come nel caso dell’antiriciclaggio, ma sempre nel rispetto delle regole». Politiche del risparmio mirate, con il coinvolgimento di banche e assicurazioni, possono tuttavia contribuire a raggiungere l’obiettivo. «Ora il capitalismo non pensa solo all’utile, ma a creare più valore – ha concluso Maria Bianca Farina, presidente dell’Ania-Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici –. L’88% delle famiglie è proprietaria della casa in cui vive, ma solo il 4/5% la assicura contro le catastrofi. La mitigazione dei rischi è la sfida principale che dobbiamo affrontare. È un obiettivo fondamentale per garantire polizze assicurative più convenienti a chi riduce i rischi. Ecco il motivo per cui sono favorevole a una messa a fattore comune di risorse pubbliche e private in maniera integrata ed efficace».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: