sabato 2 aprile 2016
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Parte dalla capitale economica della Costa d’Avorio il piano di sviluppo di Visa nell’Africa occidentale. Con l’apertura di un ufficio di rappresentanza ad Abidjan, imminente grazie al via libera delle autorità finanziarie ivoriane, il fornitore americano di soluzioni elettroniche per il pagamento punta ad intercettare la tendenza andata crescendo nell’ultimo biennio in tutto il Continente: meno contante e più carta di credito, fuori casa come nelle transazioni online. Inclusione finanziaria e tracciabilità dei movimenti, inoltre, corrispondono anche agli obiettivi della Banca mondiale. Per Visa si tratta di seguire più da vicino la clientela, secondo una strategia già applicata in Egitto, Marocco, Ruanda, Kenya, Nigeria e Africa del Sud. La Costa d’Avorio è entrata nel mirino del gruppo poiché capofila di un gruppo di nazioni africane francofone dal futuro promettente: ambiziosi piani infrastrutturali messi a punto dal governo ne trasformeranno il volto nell’arco di un decennio. In parallelo al cammino seguito da Visa, si muove ormai da anni anche Master Card, che monitora l’uso dei pagamenti senza contante in Africa. I quattro fattori determinanti per il passaggio dalle banconote alla carta plastificata, secondo gli analisti del settore, sono un mix di tecnologia elettronica, cultura (ci sono popoli diffidenti nei confronti di transazioni economiche prive di moneta di scambio), disponibilità bancario-finanziaria. Condizioni che i sistemi africani più avanzati stanno riempiendo rapidamente, spalancando così le porte ai colossi del pagamento elettronico. D’altronde, PayPal, società riconducibile al gigante americano eBay, copre ormai il continente quasi per intero: rimangono fuori dal circuito dei pagamenti elettronici Sudan, Sud Sudan, Liberia, Libia, Ghana e Centrafrica. È vero che il principio della carta prepagata è altro rispetto al concetto di credito e pagamento rimandato, ma la porta ormai è aperta. La stessa Visa ha lanciato con successo un servizio associato alla telefonia mobile, in coordinamento con gli operatori telefonici più forti a seconda del Paese: per esempio con Airtel per Gabon, Ghana, Ruanda. I sondaggi sugli utenti potenziali di sistemi di questo genere sono più che incoraggianti: nell’Africa subsahariana, almeno 250 milioni entro il 2019 (dati Boston Consulting Group, secondo cui, in quell’area, 300 milioni di persone di età superiore ai 15 anni hanno un telefonino e guadagnano più di 500 dollari al mese). L’idea è nota: con una carta di debito, fornita dalla banca partner, è possibile effettuare svariate operazioni sul telefonino, grazie all’app dedicata. Una ricetta che ai kenyoti si addice perfettamente: già un anno fa, il 68% della popolazione adulta utilizzava sistemi di pagamento via mobile. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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