lunedì 12 ottobre 2020
Bruxelles vuole vedere chiaro sui due prestiti ponte
La nuova Alitalia osservata dall'Ue
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Fa una certa impressione parlare del futuro della nuova Alitalia in questo momento. Perché la Iata, l’organizzazione mondiale delle compagnie aeree, ci annuncia per quest’anno il dimezzamento del traffico e del fatturato dei vettori in tutto il pianeta, con una riduzione di 360 miliardi di euro e perdite per 73 miliardi, oltre a costi (prestiti, sussidi e ricapitalizzazioni degli Stati alle compagnie) equivalenti ad una volta e mezze le perdite. E magari fingiamo di ignorare i dati Eurocontrol, l’organismo preposto al coordinamento del controllo del traffico aereo in Europa, dove emerge che i voli di ottobre sono meno della metà dello stesso periodo dell’anno precedente.

Nel mirino Ue i due prestiti ponte

Non c’è proprio da essere sereni sul futuro della nuova compagnia di Stato che muove i primi passi. Fermo restando le difficoltà da superare, le “perturbazioni" italiane e poi l’Ue. Proprio quest’ultima spaventa di più anche se Bruxelles ieri non si è sbilanciata: riguardo alla nuova compagnia, Italia Trasporto Aereo, che gestirà Alitalia “abbiamo visto gli annunci nella stampa e siamo in contatto con le autorità italiane” ha affermato la portavoce della Commissione europea per la Concorrenza Arianna Podestà. Spiegando che sono in corso le indagini sul prestito-ponte da 900 milioni di euro del 2017 e quello da 300 nel 2020 concessi dallo Stato alla compagnia. “Stiamo verificando se sono in linea con le regole sugli aiuti di Stato”, ma “non possiamo anticiparne l’esito”. Anche su questo “siamo costantemente in contatto con le autorità italiane”.

Sindacati contenti ma vigili

Le parti sociali, per quanto soddisfatte, mettono le mani avanti: “Era ora che arrivasse il decreto di costituzione della newco di Alitalia. Da questo momento inizia una nuova epoca e non bisogna sbagliare mosse a partire dall’elaborazione di un piano industriale ambizioso, che auspichiamo di conoscere al più presto” rimarca il segretario generale della Fit-Cisl, Salvatore Pellecchia. Carlo Tarlazzi, segretario generale della Uil trasporti lamenta come “un’occasione persa” la mancata definizione di un consiglio di sorveglianza. Però i sindacati hanno un motivo in più per essere soddisfatti: il decreto prevede infatti la costituzione di un organismo paritetico composto da un componente di ogni organizzazione sindacale “ai fine della consultazione preventiva sulle linee strategiche della società che abbiano rilevante impatto sulle condizioni di lavoro, sull’occupazione e sullo sviluppo dell’azienda”.

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