lunedì 6 marzo 2017
Selezionati 290 studenti iscritti a licei, istituti tecnici e professionali, accomunati dalla provenienza da famiglie con bassa scolarizzazione. Con tutor e orientamento ottenuti risultati eccellenti
L'Università torna "ascensore sociale"
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Un progetto per consentire all'Università di tornare a funzionare come "ascensore sociale", garantendo agli studenti capaci e meritevoli, ma provenienti da contesti familiari disagiati, di avere le stesse opportunità dei loro coetanei più fortunati. In questo consiste l'iniziativa "Mobilità sociale e merito", un lavoro durato quattro anni, realizzato dalla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, in collaborazione con il Miur, i cui risultati sono stati illustrati nella Consensus Conference - Obiettivo mobilità sociale, sostenere il merito per creare valore nel sistema Paese, svoltasi presso il ministero di Viale Trastevere, alla presenza della ministra Valeria Fedeli, del rettore della Scuola Sant'Anna, Pierdomenico Perata, della professoressa Sabina Nuti, docente di Economia e coordinatrice scientifica del progetto, e di altri esponenti del mondo accademico, istituzione e delle imprese.

Complessivamente sono stati selezionati 290 studenti iscritti a licei, istituti tecnici e professionali, accomunati dalla provenienza da famiglie con bassa scolarizzazione, in un percorso di orientamento triennale con il tutoraggio degli allievi della Scuola Superiore Sant'Anna. Il progetto ha ottenuto risultati che i promotori definiscono "molto soddisfacenti". I 290 studenti, seguiti dai loro quasi coetanei, hanno riportato valutazioni scolastiche "eccellenti", conseguendo voti di maturità superiori alla media nazionale. In circa il 90% dei casi questi studenti hanno deciso di proseguire gli studi dopo il diploma. Una scelta che per molti di loro sarebbe stata preclusa e che, grazie al percorso di orientamento, hanno potuto affrontare con maggiore consapevolezza.

Le attività di tutoraggio "peer to peer" sono risultate "particolarmente influenti" sugli studenti degli istituti
tecnici e professionali. Tra questi studenti, infatti, la partecipazione al progetto è risultata determinante nella
scelta di intraprendere gli studi universitari per circa il 60% dei casi. Assai elevato, infine, il livello di gradimento del progetto "Mobilità sociale e merito". Il 95% delle ragazze e dei ragazzi lo ha apprezzato, definendolo occasione di crescita personale e opportunità per orientarsi in maniera consapevole sulla scelta post-diploma più adatta alle proprie inclinazioni e potenzialità.

Nel progetto "Mobilità sociale e merito" tra il 2013 e il 2016 sono state coinvolte 26 scuole secondarie di II grado dislocate in cinque regioni italiane (Campania, Lombardia, Sardegna, Sicilia, Toscana). Tramite le visite degli allievi tutor alle scuole partner, contatti via web e un corso residenziale di orientamento organizzato a Volterra (Pisa) per tutti i partecipanti del progetto, la Scuola Superiore Sant'Anna ha messo in campo una strategia informativa destinata a "ridurre le asimmetrie informative che spesso ostacolano l'accesso all'istruzione universitaria dei giovani provenienti da famiglie a bassa scolarizzazione".

«L'esperienza condotta e i risultati raggiunti - ha sottolineato Nuti - fanno intravedere concrete ipotesi per trasformare la mobilità sociale in un'opportunità di cui può beneficiare il sistema Paese. È arrivato il momento di sottoscrivere un patto e chiamare a raccolta tutti gli attori di un processo ampio e trasversale per valorizzare il merito e il capitale umano in tutti i contesti produttivi e lavorativi, come leva efficace per rilanciare il nostro Paese».

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