martedì 28 novembre 2017
Arriva in Italia il programma creato per favorire la vocazione alle carriere scientifiche delle iscritte alle scuole superiori
Così le studentesse si avvicinano alla scienza
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L’Oréal Italia e il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci hanno lanciato in Italia For girls in science, il programma creato nel 2014 dalla Fondazione L’Oréal per favorire la vocazione alle carriere scientifiche delle ragazze e dei ragazzi delle scuole superiori.

For girls in science è arrivato in Italia con uno show interattivo, diretto e divertente, presentato da Francesco Facchinetti, per ispirare studenti e studentesse allo studio e alla carriera in ambito scientifico-tecnologico, senza preconcetti di genere. Lo show ha coinvolto i ragazzi e le ragazze con un linguaggio a loro vicino, evidenziando gli squilibri di genere presenti nel mondo della scienza e facendoli riflettere sui preconcetti e sulle paure che loro stessi proiettano sulle possibilità di studio e di carriera scientifici.

Hanno partecipato, per un momento di scambio e incontro, le giovani ambasciatrici delle Scienze, figure che vivono la loro quotidianità in campo scientifico e che possono rappresentare un esempio concreto che si contrappone agli stereotipi di genere: Maria Enrica Di Pietro, 31 anni, laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche presso l’Università della Calabria, ricercatrice post-dottorale presso il Karlsruhe Institute of Technology in Germania e vincitrice del premio L’Oréal Italia per le Donne e la Scienza nel 2014, Caterina Mogno, 25 anni, laureata in Fisica presso l’Università degli Studi di Padova, e Carlotta Teruzzi, 24 anni, laureata in Scienze Biologiche presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca.

Le ambasciatrici sono state selezionate da L’Oréal Italia e dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia tra le numerose candidature ricevute da parte di studentesse universitarie e ricercatrici provenienti dalle aree di Scienze della Vita e della Materia, Ingegneria, Matematica e Informatica. Le giovani selezionate hanno inoltre partecipato a un training su comunicazione, public speaking e dialogo con i più giovani sui preconcetti di genere.

Diversi studi mettono infatti in evidenza come in Italia esista ancora un gap tra la partecipazione femminile e quella maschile ai percorsi formativi Stem (Scienze, tecnologia, ingegneria e matematica). Questo divario ha origine fin delle prime scelte nelle scuole superiori e si rende più evidente nei percorsi professionali. Il 90% degli italiani crede che sostenere la parità tra uomini e donne in fatto di incarichi scientifici di alto livello meriti un vero e proprio impegno in prima persona. Eppure, per il 70% degli italiani intervistati, le donne non sono idonee a ricoprire posizioni scientifiche di alto livello. La disparità di genere in tale ambito appare particolarmente marcata, in Italia, già nelle aule scolastiche: il 33% delle donne italiane che in fascia di istruzione superiore ha seguito studi scientifici, non ha beneficiato del sostegno dei professori, rispetto all’esiguo 19% degli uomini.

Metà degli studenti delle scuole superiori di II grado in Italia sono infatti ragazze, tuttavia la presenza femminile nei percorsi Stem è molto inferiore (Quota femminile Licei Scientifici Italia – 42,1%/Liceo Artistico – 68,5%/Ist. Tecnici – 16,4%/Ist. Professionali – 21,5%). Le differenze si rafforzano poi all’Università quando le ragazze si allontanano dalle scienze.

Se ci affacciamo al mondo del lavoro si evidenzia come, a fronte di ben 2,3 milioni di posti di lavoro vacanti nel campo delle Stem in Europa tra il 2013 e il 2025, la percentuale di lauree scientifiche in Italia è pari a solo 1,36% contro un dato Europeo pari a 1,87%. In Italia, meno del 35% delle posizioni tecnico-scientifiche sono occupate da donne (31,7%) con un tasso che si posiziona come il più basso in Europa. A livello mondiale, queste disparità non cambiano: le donne non rappresentano che il 25% dei dottori in scienze, meno del 30% delle ricercatrici e soltanto il 3% dei premi Nobel scientifici.


Dietro agli squilibri di genere in ambito Stem ci sono diversi fattori sociali, culturali ed economici che comportano differenze nelle aspettative relative al proprio ruolo nella famiglia e nel mercato del lavoro, oltre all’esistenza di stereotipi di genere che possono avere un ruolo cruciale nell’influenzare inclinazioni, preferenze o valori rispetto alle abilità scientifico-matematiche delle ragazze. Questa è la ragione che nel 2014 ha spinto la Fondazione L’Oréal, appoggiata dal Ministère de l’Education Nationale, a sviluppare un programma di incontri tra donne di scienza e studenti di scuole medie e licei. Oltre 170 ambasciatrici continuano a partecipare al programma. Queste Ambasciatrici hanno già incontrato circa 50mila studentesse con risultati molto positivi.

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