giovedì 21 novembre 2019
L'economia del Prosecco celebra i 10 anni con una produzione triplicata
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Il Consorzio di Tutela del Prosecco Doc ha festeggiato 10 anni di successi con l’emissione di un francobollo dedicato a questo prodotto italiano di eccellenza che rappresenta una delle maggiori storie di successo del "made in Italy" negli ultimi tempi. Il 19 novembre del 2009 nasceva a Treviso quest'organismo, oggi presieduto da Stefano Zanette, appena qualche mese dopo quel 17 luglio che aveva sancito il Prosecco come Denominazione di origine controllata. Fu l'avvio di un inarrestabile processo di crescita quantitativa e qualitativa che nel 2018 si riassume in oltre 464 milioni di bottiglie per un valore pari a 2,4 miliardi di euro.
«Siamo partiti con una produzione che non arrivava a 142 milioni di bottiglie - ha detto il presidente Zanette - per attestarci, a distanza di un decennio, a numeri più che triplicati. E, secondo le nostre proiezioni, dovremmo chiudere il 2019 con 485 milioni di unità. Un balzo dunque del +242% che ben sintetizza il nostro impegno sul fronte della qualità e della promozione, di pari passo con quello per la tutela del nome Prosecco. Una strada intensa e ricca di risultati che oggi si traduce in un successo mondiale, in partnership culturali e sportive prestigiose - siamo appena stati al Moto Gp di Valencia. Soprattutto, abbiamo creato molti posti di lavoro, oltre 10mila persone, e dato un contributo fondamentale alla bilancia commerciale italiana, visto che il 75% delle nostre bottiglie viene esportato per un valore di 1,8 miliardi di euro».

Il francobollo, presentato nel palazzo storico prima sede della Zecca e Poligrafico dello Stato (presente l'ad Paolo Aielli) è stato tirato in un milione di esemplari: il disegno raffigura delle vigne con le Alpi sullo sfondo, A fare la parte del leone sul fronte dei mercati di sbocco del prosecco, in particolare, è la Gran Bretagna che copre quasi il 28,7% della quota export, seguita da Stati Uniti (22,5%), Germania (11,9%) e Francia (5,2%). Guardando invece al mercato interno, il Nord Ovest registra quota 37%, il Nord Est 30%, il Centro 19%, mentre il rimanente 14% spetta al Sud e alle Isole. Il tutto grazie a un sistema che conta su 24.450 ettari coltivati a vite e che conta 11.102 aziende produttrici, 1.211 aziende vinificatrici e 348 case spumantistiche situate in 9 provincie tra Veneto e Friuli Venezia Giulia. «Consideriamo nostro preciso dovere garantire la "durabilità" del successo del Prosecco Doc - ha concluso Zanette - per trasmetterlo alle prossime generazioni, per continuare a lavorare per il bene comune e per tutelare la bellezza e la natura del territorio da cui nasce, senza il quale non esisterebbe. Non è un caso quindi che il francobollo celebrativo sia dedicato proprio alle terre venete e friulane».

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